Puntare alla Champions? La Fiorentina lo deve fare, non tanto perché arrivarci sia facile (anzi), quanto perché mirando in alto, spesso e volentieri, si raggiunge almeno l’obiettivo minore di tornare comunque in Europa. Che poi tanto minore non sarebbe per una squadra abituata a salvarsi da tre anni a questa parte.

Le tre vittorie consecutive, l’ottimo stato fisico, la sensazione di essere la squadra più in forma del campionato, vanno cavalcate. Anche perché manca poco alla fine. Lo dice Allegri, che per la Champions c’è anche la Fiorentina. Ma questo conta poco. Il tecnico della Juventus è furbo, intelligente, malizioso. Prova a creare il clima giusto, pro domo sua, in vista della partita di domani.

Una gara dove i viola ci arrivano al massimo. Difficile capovolgere il risultato dell’andata, ma non impossibile. Anche perché la squadra di Italiano, in questa stagione, ha già dimostrato di saper andare su campi difficili, contro squadre di alto livello, ad imporre il proprio gioco e a vincere. La finale di Coppa Italia non è lontana, bisogna provarci nonostante quegli sciagurati minuti finali, nella partita di andata di Firenze. Vlahovic contro Cabral, il passato e il futuro. Poi si penserà al campionato e alla quarta vittoria consecutiva che la Fiorentina proverà a conquistare a Salerno. In un campaccio, contro una squadraccia rivitalizzata dalla vittoria di Genova.

Ma se oggi diamo tre punti in più alla Fiorentina (non scontati ma possibili nella gara da recuperare contro l’Udinese), i viola sono a quattro lunghezze dal quarto posto bianconero e con un punto di vantaggio sulla Roma, due squadre che in questo finale di stagione Torreira e compagni devono ancora affrontare, al Franchi, in uno stadio che potrebbe diventare una bolgia.

E allora perché non sognare in grande fino alla fine? Ce lo avessero detto ad inizio stagione avremmo pensato ad una follia. Invece oggi questa squadra può, addirittura, non aver paura di pronunciare la parola Champions. D’altronde lo dice la classifica, lo dicono i punti, lo sussurrano tanti addetti ai lavori. Certo, ricordiamoci che sarà quasi impossibile, perché non si può sbagliare niente da qui alla fine. E che, se dovesse capitare di non arrivare a questo traguardo, i musi lunghi non saranno accettati.

Perché questa squadra sta andando e viaggiando al di sopra delle proprie qualità. Grazie, soprattutto, ad un allenatore che non molla di un centimetro. E che forse, più di tutti noi, guarda sempre più in alto. Magari anche alla Champions, senza dirlo, come stiamo dicendo e scrivendo noi. Vincere aiuta a vincere.

Infine in bocca al lupo a Castrovilli, si rialzerà anche lui. La sfortuna non deve averla vinta su questo ragazzo.


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