Ci sono partite che valgono di più. Molto di più. Qualcuno azzarda un paradosso: come uno scudetto. Vabbè, è solo per dare l’idea. Fra queste partite, come scrive La Gazzetta dello Sport, Fiorentina-Juventus occupa un posto speciale, Fiorentina-Juventus perché all’inverso non è la stessa cosa. La rivalità viene da lontano, ma il calcio mercato (e parlato) l’ha abbondantemente alimentata. Ora che Dusan Vlahovic torna al Franchi, peraltro in un match o la va o la spacca che vale la finale di coppa Italia, è inevitabile che si rincorrano le precedenti puntate della storia, vicine e lontane.

Soprattutto una, uno dei trasferimenti che hanno fatto la storia, un passaggio da Firenze a Torino che è durato una stagione o forse ancora di più. E che stagione! In quell’annata 1989-90 si giocò Juventus-Fiorentina, finale di coppa Uefa, e come se non bastasse in quei giorni la Nazionale preparò a Coverciano la sua avventura mondiale prima di spostare il suo quartier generale vicino Roma. Naturalmente stiamo parlando di Roberto Baggio e della lunga marcia di avvicinamento al trasferimento. "Voglio restare", diceva ripetutamente il giocatore. "È nostro al 51 per cento", parole pronunciate nella volata finale della trattativa dall’avvocato Gianni Agnelli. E poi cortei, agitate conferenza stampa, fischi, applausi, smentite, conferme. Fino alla fumata bianca che portò il Divin Codino in bianconero.

 


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