Come è stato ben evidente a Torino - e anche in altre occasioni - il centrocampo “leggero” della Fiorentina non sempre si è rivelato il miglior alleato. Se la presenza di Torreira è indispensabile per questa squadra, un po’ meno lo si potrebbe dire delle mezzali solo tecniche. Gli alti e bassi di Bonaventura e l’altalenante forma fisica di Castrovilli, hanno evidenziato a più riprese la necessità di un giocatore in grado di aiutare il pivot uruguayo a recuperare palloni.

Quando la tecnica non basta, servono i muscoli a centrocampo. Quelli di Duncan, dopo un inizio di stagione quasi forzato vista l’assenza del n°10, sono stati un po’ accantonati negli ultimi tempi. Sono stati preferiti gli inserimenti senza palla di Maleh o la capacità di dribbling di Castrovilli, opzioni che però non sempre hanno ripagato dal punto di vista tattico. Contro il Sassuolo a dicembre, Italiano aveva dovuto subire due schiaffoni nel primo tempo, prima di rimediare con l’inserimento di Duncan.

L’aggressività nella metà campo avversaria e il pressing alto sono caratteristiche che riescono bene a una mezzala che fa della corsa e della forza fisica le sue armi migliori. Inoltre, l’esplosività nelle gambe, che ha mostrato più che in qualche occasione quest’anno, ha tolto delle castagne dal fuoco al mister. Quando non è stato schierato tra i titolari, la sua assenza nella zona del cerchio di centrocampo si è sentita. Spesso, ha dato il meglio di sé contro le big e avversari che giocavano a ritmi alti. Per questo, il suo assoluto non impiego a Torino è stato controproducente.

LORENZO CIABATTINI


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