Protagonista della recente storia viola e rimasto di fatto sia cittadino che tifoso viola, Christian Riganò ha raccontato a La Nazione la sua esperienza da tifoso in trasferta, in occasione dell'ultima gara con il Milan: "Il bello è che quando mi incontrano, mi fermano e continuano ancora a dirmi grazie, grazie di tutto. Eppure sono già passati 20 anni, dico 20, non 1, 2 o 5. Sono andato in trasferta a Milano con i tifosi, in pullman. Ero con i ragazzi del Viola Club Casciana Terme... che spettacolo. Siamo partiti, poi ci siamo fermati a pranzo in una piazzola... sono organizzatissimi: tavolini, sedie, prosciutto, porchetta... mitico. In curva mi hanno fatto il coro, hanno cantato il mio nome come ai vecchi tempi.

La Fiorentina? Ha fatto una grandissima partita, i viola hanno fatto partire cinque-sei contropiedi con cui avrebbe potuto ammazzare il Milan. La Fiorentina deve imparare ad essere meno leziosa al momento di concludere. Deve tirare, andare in porta e porterà a casa ben altri risultati. Se serve un Riganò? Battute a parte, quella viola è una buona squadra. Ha sofferto molto a inizio stagione ma mi sembra sia adesso sulla strada giusta.

Il mio rapporto con Firenze? C'è una sola parla che lo racconta bene: amore. Se pensate che uno di Lipari si è fatto tatuare addosso il giglio, il simbolo della vostra città... devo aggiungere altro? Tutto qui è bello. E anche buono. A Firenze si mangia una ciccia spettacolare, c'è un ottimo vino e poi... negli anni ho imparato che piatti come la pappa al pomodoro e la ribollita non esistono altrove. E poi so gustarmi anche cose che quando sono arrivato non tolleravo... ma com'è buono il panino, quel panino col lampredotto".


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