Intervenuto sui temi più importanti di questi giorni, primo fra tutti la morte del suo ex compagno Paolo Rossi, ma anche la situazione della Fiorentina, l'ex viola Paolo Rosi ha parlato così ai microfoni di Lady Radio:

Io e Paolo Rossi? Era una persona molto umile e per bene. Si vedeva che sarebbe divenuto un campione, ciononostante non aveva un comportamento da divo. Mi raccontava che era molto amico di Pelè. I brasiliani avevano un’ammirazione infinita per lui: aveva fatto tre gol a quel Brasile, uno dei più forti di sempre. Il gol più bello? Era un uomo di rapidità, una con il Lanerossi Vicenza volta vincemmo 4-2 con la Lazio con due gol miei e due suoi. Mi ricordo un suo pallonetto che mi è rimasto impresso in modo incredibile. Rossi fu spostato centravanti, perché Vitali, il nostro attaccante, morì.

Ottimismo o preoccupazione per la Fiorentina? Sono ragionevolmente preoccupato, perché i risultati non arrivano. Credevo che con Prandelli le cose cambiassero in modo più determinante e invece facciamo fatica. Quando sei in difficoltà dai la palla al giocatore più forte per far salire la squadra. Alla Fiorentina manca questo. Hanno ceduto via Chiesa, ma in cambio non credo che abbiano preso dei grandi giocatori. È anche vero che il calcio è un po’ imprevedibile come gioco.

Mercato di gennaio? Punterei su ragazzi giovani, anche perché tanto la situazione è quella della salvezza. Il giovane ti dà sempre un vantaggio economico. Però rivedrei anche un po’ gli errori che sono stati fatti quest’anno.

La mediana? Ci vuole uno che sia il comandante del gioco. Sono 30 metri determinanti per la squadra. Mi ricordo che quando esordì Moreno Roggi, De Sisti gli disse “quando sei in difficoltà, dai la palla a me”. Ci vogliono giocatori di questa calibro”.


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