L'arroccamento è ormai è consuetudine in casa Fiorentina: vale per le parole dei protagonisti, per le uscite pubbliche degli stessi, per le comunicazioni all'esterno, per i rapporti con i tifosi e così via. Quasi che la società viola si senta in guerra costante, a dover fronteggiare nemici di ogni genere, al punto da vederli e immaginarli anche dove non ci sono. E' un po' il calcio figlio di questi tempi, dove il rapporto calciatore-tifoso è sempre più robottico mentre il singolo che si lascia andare a un'opinione appena divergente dal 'calcese' viene visto come un extra terrestre. Complici anche reparti comunicazione vittime di manie di protagonismo e autoreferenzialità quasi compassionevoli, per quanto impegno viene messo alla base. Non è un caso che poi i leader del settore compaiano gerarchicamente al fianco dei dirigenti, quasi che il destino calcistico dipendesse più da loro che da chi va in campo.

In attesa che ognuno ritrovi la sua giusta dimensione, ci sono però due casi emblematici in casa Fiorentina: quelli di Sottil e Gonzalez, il primo sparito a metà settembre senza lo straccio di un report. Il secondo alle prese con talloniti e problemi muscolari che in realtà dalle scarne comunicazioni giunte, in questo caso sì, non sembravano risultare. Il calcio di oggi ama sempre più trincerarsi dietro una comoda privacy, in trincea contro tutto e tutti e la Fiorentina di oggi ne è un'esponente esemplare. Inevitabile però dopo, che sui due ragazzi di speculazioni ne sorgano tante, perché il chiacchiericcio è quello che piace alla gente, non solo alla stampa. Il beneficio che si trae dalla tattica dell'arroccamento risulta anch'esso misterioso, come le condizioni dei su citati.


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