A gennaio, alla ripresa del campionato, la Fiorentina potrà beneficiare di un Jonathan Ikoné mai così in forma da quando è arrivato a Firenze. Il francese sta finalmente ripagando la fiducia in lui riposta: il suo rendimento è in ascesa verticale, sia nelle ultime partite prima della maxi-sosta, sia nei recenti test in amichevole. E adesso immaginarsi una Viola senza di lui è alquanto complicato.

Il numero 11 viola non è sempre stato un fattore chiave, o meglio, ha dovuto far fronte a un adattamento impegnativo. Un nuovo campionato e, soprattutto, un nuovo contesto tattico non hanno agevolato i suoi primi mesi, fatti principalmente di qualche perplessità di troppo. Anche i primi sprazzi della nuova stagione sono da dimenticare, un po’ come i risultati dell’intero collettivo. Con l’aiuto della fiducia di Italiano e dello scorrere del tempo, sta spazzando via ogni dubbio sul suo conto, dimostrando che quel calciatore incostante e tatticamente incollocabile era solo una ‘versione arrugginita’ del vero Ikoné.

Il francese sa come insidiare l’avversario e sta finalmente imparando a sprigionare la sua tecnica, che gli permette di essere sempre imprevedibile. Ora è tutta un’altra storia, perché un Ikoné in queste condizioni diventa un fattore, specialmente grazie alla nuova disposizione della squadra. E allora sorge spontanea una domanda: con i graduali rientri di Gonzalez e Sottil, previsti entrambi ad anno nuovo, sarà immediato il ritorno alle classiche gerarchie?

Difficile dare una risposta chiara, anche perché Ikoné sta facendo di tutto per mettere in difficoltà Italiano. Che poi, è davvero tutto questo gran problema? Come il mister ha affermato più volte, ben venga la sana competizione. Spetterà proprio a Italiano il compito di imparare come giocarsi le carte sugli esterni al meglio, ma in termini di competitività sulle fasce, per la Fiorentina non è che un beneficio.

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