Alla fine, scrive la Gazzetta dello Sport, non si capisce bene se la Fiorentina può essere soddisfatta o se possa avere qualche rammarico in Conference League, in un torneo dove è iniziato malissimo per poi riprendersi sul finale.

Contro il Basaksehir, se la Viola fosse riuscita a vincere con tre gol di scarto, pareggiando la differenza reti, si sarebbe giocata il primato all’ultima gara facendo a chi segna di più. Ora invece la tenue speranza è che i turchi non battano i teneri Hearts, ovviamente vincendo col tenerissimo Riga. Ma in fondo sono più le gioie che i rimpianti: la Fiorentina in crisi si è ritrovata nel gioco, nella determinazione e nelle occasioni, anche se in difesa l’errore grossolano è sempre dietro l’angolo.

Finalmente il 4-2-3-1, con Barak trequartista e la scelta azzeccata di Saponara al posto di Ikoné. Questa vittoria può servire anche come ripartenza in campionato. Perché il Basaksehir, squadra vera, è stato un buon banco di prova. In più Italiano comincia ad avere qualche certezza. Kouamé in primis. Quando saliranno di tono i vari Barak, Dodò e Ikonè, per tacere di Nico Gonzalez e Sottil ancora ai box, forse si parlerà anche di un’altra Fiorentina.


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