Trentacinque gol. Un traguardo che il capocannoniere della stagione, Ciro Immobile, ha persino superato mentre gli attaccanti della Fiorentina li hanno segnati insieme, in tutta la loro carriera, in Serie A: qualche domanda bisogna farsela certamente.

Capitolo Vlahovic: ci si aspettava di più. Nonostante fosse al suo primo anno da titolare, sei reti sono state davvero poche ed è sembrato ancora grezzo (pur rimanendo un diamante) e acerbo.

Capitolo Cutrone: arrivato a gennaio per dare una mano a Vlahovic e per sostituire il falso centravanti Boateng (a proposito, che flop), ha messo a segno cinque reti (quattro in campionato e una in coppa). Gran lottatore, quasi quaranta gol in praticamente neanche tre anni di calcio, può starci in rosa ma occhio all’obbligo di acquisto legato alle presenze in scadenza a giugno prossimo, ne vale la pena puntarci per diciotto milioni?

Capitolo Kouame: preso in ottica prossima stagione, soli dieci gol in carriera in A (l’ultimo, il suo primo in viola, messo a segno nell’ultima di campionato) è un vero e proprio jolly dell’attacco ma non è un bomber.

In conclusione, la personale risposta è NO: tre giovani, buone punte non fanno un centravanti da venti marcature l’anno quindi un grande attaccante la Fiorentina lo dovrà acquistare se vuol crescere e, nel caso, far partire uno tra Cutrone e Vlahovic.

Il tempo delle scommesse è finito, adesso tocca a Pradè non sbagliare più.


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