Il passaggio al 3-5-2 da parte di Vincenzo Montella dopo la sconfitta contro il Genoa, aveva dato un grande equilibrio alla Fiorentina, che da quel momento fino alla gara contro il Parma (dove i viola hanno giocato col 4-3-3) aveva subito sette reti (due su palle inattive) in otto partite, dimostrando come l’aggiunta di un difensore centrale in più fosse una mossa azzeccata.

La posizione perfetta di Milenkovic come centro destra, il ruolo da leader centrale di capitan Pezzella e la condizione strepitosa di Caceres avevano dato certezze a tutta la squadra, compreso il portiere Dragowski che, dalla partita contro la Juventus in poi, è apparso molto più sicuro.

Contro il Cagliari però, tutte queste sicurezze sono crollate e la difesa viola è sembrata senza verve, senza cattiveria e senza energia, come lo era d’altronde tutta la squadra scesa in campo alla Sardegna Arena.

Inutile sottolineare quanto sia importante prendere coscienza degli errori che sono stati fatti e ripartire con più unione e mordente di prima, perché per salire in classifica non si può fare a meno di avere una retroguardia solida. La cinquina subita contro i rossoblu deve essere solo un brutto errore di percorso, anche perché lo stato di forma dei tre totem difensivi della Fiorentina era eccellente, e, contro l’Hellas, servirà ritrovare assolutamente quella brillantezza, nonostante le partenze per le nazionali che avranno si fatto staccare un po’ la testa ai giocatori viola, ma fisicamente di certo non saranno state di aiuto.

GIACOMO TRAMBUSTI


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