Non è mai facile mantenere lo stesso ritmo quando mancano i giocatori più importanti. Figuriamoci farlo quando c’è un Mondiale di mezzo che aumenta il carico di partite ravvicinate. Eppure, la Fiorentina ne è stata costretta. E – quasi - dall’inizio.

Partiti entrambi come schegge, Nico Gonzalez e Sottil hanno dovuto abbandonare i propri compagni anzitempo, già a settembre, quando le cose iniziavano a farsi sul serio. Due stop, il primo con varie ricadute e interessamenti di altre parti, il secondo scomodissimo e con una valutazione sul recupero (forse) pure errata. Ma non stiamo qui a piangerci addosso, ormai i due esterni più forti della rosa hanno saltato metà stagione.

E continueranno a farlo. Sì, perché nessun dei due sarà pronto per il 4 gennaio, con tempistiche differenti, ma che li obbligheranno a restare ai box almeno fino alla fine del mese prossimo. La Fiorentina, nel frattempo, si era rimboccata le maniche, inventandosi Kouamé sull’out e scongelando Ikoné dall’insicurezza che lo aveva bloccato nei primi tempi. Il cambio di modulo, inoltre, ha provato a sopperire alla mancanza dei migliori dribblatori in rosa, inserendo un trequartista in più.

Senza gli exploit dei due africani, la squadra di Italiano non si troverebbe nella parte sinistra della classifica. (Altro) motivo per cui avere delle valide alternative è obbligatorio per una formazione che gioca anche l’Europa. Le prestazioni delle due ali di riserva, tuttavia, sono state così sorprendenti che sarebbe improbabile immaginarsele allo stesso modo nel girone di ritorno.

Nulla togliere all’ex Anderlecht, il suo è sembrato proprio uno stato di grazia nei primi tre mesi di stagione. Discorso diverso per l’amico di Mbappé, che a Firenze tutti stavano aspettando per rivedere quelle funamboliche giocate che lo avevano lanciato al titolo in Francia. Resta, alla fine, la consapevolezza che la Fiorentina continuerà, ancora per qualche settimana, a giocare senza le sue ali vincenti. Quelle che segnano più dei centravanti e quelle che creano superiorità numerica con la sola forza delle proprie gambe.

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