In principio erano due, come i protagonisti della poltrona del film che tutte le vigilie di Natale viene riproposto alla televisione. In questo caso però sono diventati tre, con l’ultimo arrivato che si è aggiunto ad una coppia che è arrivata in ritardo per la consegna dei regali. Dovevano essere Jovic e Cabral i due centravanti da alternare tra campionato e coppa per Italiano e, invece, dopo un mese e mezzo di stagione, se n’è già dovuto aggiungere un altro.

Contro il Verona, Kouamè ha ridato linfa ad un reparto che era apparso spompato nelle partite precedenti. Fiacco e pigro come le condizioni fisiche dei due titolari prescelti. Dopo la sosta per le nazionali, l’allenatore della Fiorentina è chiamato a rispondere alla stessa domanda: “Chi faccio giocare come centravanti?”. Fiducia all’ivoriano che dà maggiore movimento ma non è una punta, al serbo che ha una promessa da trenta gol da rispettare o al brasiliano che dovrebbe, prima o poi, cercare di mettersi in mostra con la sua nuova -ormai da un po’- maglia?

Una scelta per niente facile, visto anche il calibro dell’avversario. Forse per sgattaiolare via dalla marcatura stretta di Demiral, la carta vincente potrebbe essere la scaltrezza di Kouamè. Il quale, però, non è un bomber di razza e ha bisogno di solide ali al suo fianco per rendersi pericoloso. L’opzione Jovic, invece, potrebbe essere più valida se il ragazzo avesse mostrato una forma migliore tornato dalla Serbia: difficile, tuttavia, pensarlo visto quanto poco è stato impiegato. Infine Cabral, l’attaccante che è stato preso per fare la Conference League, ma avrebbe un fisico tale da poter giocare anche tre partite a settimana.

Entrare nella testa di Italiano - viste anche le continue rotazioni della rosa- è impossibile. Più facile potrebbe essere cercare di capire lo stato di forma dei due centravanti + 1. Sicuramente Kouamè è sopra agli altri due al momento, ma sarebbe una forzatura continuare ad utilizzarlo in ruolo per il quale non era stato scelto in fase di costruzione della rosa. Prima o poi, Jovic e Cabral dovranno entrare negli schemi della squadra e l’ivoriano, più che un’alternativa, dovrebbe essere il loro aiutante. Ovviamente, poi, ben venga un’altra vittoria con l’ex Genoa come centravanti, ma pensare solo al presente è il primo passo per sbagliare il futuro.


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