A poche ore dall'inizio del match tra Fiorentina e Parma, sembra inutile qualsiasi discorso d'analisi su tutto ciò che riguarda la squadra viola. Questo perchè l'unica cosa che conta è la conquista dei tre punti. Il come non interessa a nessuno: una doppietta di Vlahovic magari, un gol del fantasioso Eysseric, o per giunta un autogol come contro la Roma.

Se però ci soffermiamo a guardare la lista dei convocati diramata ieri da Prandelli, ci rendiamo subito conto che la Fiorentina affronterà questa delicata sfida in piena emergenza, con gli uomini contati, visti i numerosi infortuni che hanno colpito la squadra gigliata. In più Ribery fermato da un giallo di troppo ed ecco che l'undici di partenza è pressoché già servito. Scelte obbligate quelle di Prandelli, che poco dovrà sforzarsi nel disegnare la formazione anti Parma. "Chi è causa del suo mal pianga sé stesso" recita un antico proverbio. E in questo caso il tecnico di Orzinuovi, in comune responsabilità con la società, dovranno recitare un mea culpa che sa tanto di valutazione sbagliata. "Snellire la rosa" è stato fin da subito il volere di mister Prandelli, ma subito il giudizio e le conseguenti operazioni di mercato hanno sbugiardato la direzione tecnica.

Commisso con Prandelli. Foto: ACF Fiorentina.


Ritenere troppo lunga, come si dice in gergo, una rosa composta da tanti giocatori, è quanto meno negligente in una stagione calcistica particolare come quella ancora in corso. Il Covid è un ostacolo che spesso ha fatto inciampare la Fiorentina, e non solo, in assenze forzate e lunghi stop da parte di alcuni calciatori (Pulgar per esempio). Inoltre ritenere superfluo aver a disposizione tante opzioni è un ulteriore errore se consideriamo che quest'anno i cambi da poter effettuare a partita i corso sono ben cinque, e non più tre. Il tutto in una annata calcistica che vedrà (si spera) l'andar in scena degli Europei la prossima estate, Dunque impegni più fitti e giocatori costretti a giocare ogni tre giorni, considerando appunto anche gli impegni con le rispettive nazionali.

Facile parlare con senno del poi, ma senza dubbio Prandelli e la dirigenza viola si saranno pentiti di aver "regalato" alcuni giocatori in giro per l'Europa, soprattutto oggi che alcuni di loro avrebbero fatto molto comodo in una partita che ha l'unico obbligo di esser vinta.


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