Il terzino della Fiorentina, Lorenzo Venuti, ha realizzato un contenuto assieme a Cronache di Spogliatoio.

Di seguito un estratto in cui racconta il rapporto con Franck Ribery: "La persona conta. L’ho capito vedendo l’approccio di Franck all’ambiente di Firenze. Veniva da Monaco, da palcoscenici dorati, e si è adattato con grande umiltà a questa dimensione. Prima dell’esterno che dribbla, mi ha colpito il suo modo di essere. Sempre una parola per tutti. Una persona vera, come ce ne sono poche. Recentemente hanno diagnosticato un tumore a mio padre. Ho passato un periodo buio. Non era facile mostrare il sorriso, figuriamoci trovarlo internamente. Quando l’ho saputo mi è crollato il mondo addosso. Ho avuto paura e, in preda alla confusione, ho chiesto delucidazioni anche ai medici della Fiorentina. Li ho presi da una parte, gli ho spiegato la situazione, cercando risposte. Franck era nella stanza accanto e ha sentito tutto, sebbene io non lo sapessi. Mi ha visto nello spogliatoio, triste, e si è seduto accanto a me: «Lorenzo, domani pomeriggio non abbiamo allenamento. Il mister ce lo dà libero. Portami da tuo padre, mi piacerebbe conoscerlo». Fermi tutti. Sono rimasto spiazzato. Non capivo. Ho farfugliato qualcosa e mi si è riempito il cuore. Un gesto non scontato, non richiesto: sincero. Il giorno dopo sono andato a prenderlo in macchina e siamo andati a Incisa Valdarno, un paesino di 6mila abitanti, dalla mia famiglia. Ecco, per me questo significa essere uomini. E non perché si chiama Ribéry, questo è un gesto fatto senza avere niente in cambio, fatto esclusivamente a fin di bene. Tra me e lui, in segreto".


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