L’Inter, la Juventus e la Premier League. Federico Chiesa nonostante il prossimo ritorno al calcio giocato resta, sempre e comunque, nell’occhio del ciclone del calciomercato. Ma a pensarci bene, vista dal punto di vista del giovane talento viola ci sarebbe più di una ragione per non lasciare Firenze almeno per un altro anno. Noi proviamo ad esporvene CINQUE.

- LE AMBIZIONI DI ROCCO

Chiesa ha capito che Rocco Commisso non scherza, ma forse aveva già iniziato ad intuire i buoni propositi del tycoon americano già da quest’estate quando al ‘Franchi’ sbarcò per la prima volta Franck Ribery. Anche durante il periodo di lockdown, l’esterno della Fiorentina e della Nazionale ha ribadito ancora una volta il fatto che per lui è u sogno condividere il rettangolo di gioco con un calciatore del calibro del francese. E l’ultimo mercato di gennaio, con oltre 70 milioni spesi è stato l’ennesima riprova delle ambizioni del Presidente della Fiorentina, con cui Chiesa ha un ottimo rapporto. Insomma, il vento è cambiato e anche il talento di casa se n’è reso conto.

- PUNTO FERMO

In riva all’Arno, la sua titolarità non sarà mai messa in discussione. Chiesa è un patrimonio della Fiorentina, per giunta derivante dal proprio settore giovanile. A Firenze Chiesa può lavorare senza troppi patemi sapendo che difficilmente sarà fischiato al primo passaggio sbagliato, magari dopo neanche 120 secondi di gioco. Cosa che in altri stadi d’Italia accade spesso. Chiesa è un punto fermo della Fiorentina e se deciderà di restare, lo sarà ancora di più.

- CARO IN ITALIA

La sensazione è che il prezzo del ragazzo potrebbe essere double face: caro per le società italiane…un po’ meno per i club esteri. E anche Marotta in una recente intervista è stato chiaro: "Commisso chiede troppo". Del resto purtroppo, è stata la legge del mercato italiano negli ultimi anni: i calciatori 'azzurri' costano. E da ciò che è filtrato negli ultimi mesi, con ogni probabilità Chiesa non si sente ancora pronto al 100% per poter affrontare al meglio un avventura fuori dallo stivale.

- DIFFICOLTA’ ESTERE

In caso contrario, è chiaro che le difficoltà aumenterebbero e non poco. E’ vero, Chiesa parla un ottimo inglese (Joe Barone ci tiene spesso a sottolinearlo) ma confrontarsi con un altro campionato non è mai semplice. Allenamenti diversi, modi e orari diversi, allenatori con altre metodologie. L’esempio di un “caso” andato male è Juan Cuadrado; dopo 6 mesi al Chelsea l’esterno colombiano proveniente dalla Fiorentina non riuscì ad ambientarsi e tornò in Italia alla Juventus. E Chiesa ha “solo” 22 anni…

- EURO 2021

Inutile girarci troppo intorno, il prossimo sarà un anno fondamentale per chiunque voglia far parte della spedizione di Mancini che partirà per l’Europeo rinviato di un anno. Con un’altra stagione da titolare a Firenze (magari anche migliore di questa) Chiesa potrebbe puntare dritto ad un posto da titolare fisso nell’undici di Mancini che si giocherà la kermesse continentale.

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