Con l'arrivo di Cesare Prandelli sulla panchina della Fiorentina è iniziata una nuova stagione per Dusan Vlahovic. Un cambio di passo importante il suo: "Ero appena rientrato dalla Serbia. Dopo la chiamata della nazionale maggiore. Contro la Russia, nella seconda gara di Nations League, misi assieme gol e assist. Mi parlò, mi spiegò cosa avrei dovuto fare. Percepii subito grande fiducia. E dentro di me dissi: ricominciamo da capo, ora devo dare il duemila per cento".

Sempre su Prandelli: "Perché ripeto il mio grazie all'allenatore? Perché devo tutto a lui alla fiducia che la società mi ha riservato. Mi ha dato fiducia in un momento che per me era complicato: spero di contribuire a portare più punti possibili".

In Italia era arrivato con il nomignolo di nuovo Ibrahimovic: "I paragoni a me non sono mai piaciuti. Sia chiaro, è un onore essere accostati ad un campione come Zlatan, ti dà anche una buona dose di responsabilità, ma un ragazzo deve sempre mantenere il suo equilibrio, perché c'è anche il rischio di bruciarsi. Nel calcio, come nella vita servono umiltà, spirito di sacrificio, propensione ad ascoltare tutti, specie chi può darti consigli suggerimenti. Poi tocca a te restare se stesso".


💬 Commenti