Mettiamoci l'anima in pace, fino a quando non arriverà la notizia del rinnovo di Dusan Vlahovic con la Fiorentina o fino a che qualche dirigente viola, in primis ovviamente il presidente Commisso, se ne uscirà con frasi più decise rispetto a "la nostra intenzione è di tenerlo" oppure "stiamo lavorando per allungare il contratto", di voci di mercato su di lui se ne leggeranno tante.

E' normale ed è anche giusto così, perché non stiamo parlando di un pinco pallino qualsiasi, ma di un ragazzo di 21 anni che nell'ultimo campionato ha segnato 21 gol. Una stagione del genere non può non avere smosso l'interesse di molte squadre su di lui e il suo procuratore ha fatto tanti viaggi e ricevuto molte telefonate per Dusan. Scrivere questo non è "aizzare la piazza", non è "destabilizzare l'ambiente", non è "ordire complotti", lasciate perdere certi paroloni che con il calcio non c'entrano niente.

Però è raccontare solo una parte della verità, perché c'è pure un rovescio della medaglia di cui, in alcune realtà (non dalle parti di Fiorentinanews.com sia ben inteso), non si tiene conto. L'altra verità è che la Fiorentina non è intenzionata a cederlo a meno che non arrivino delle offerte stratosferiche che non sembrano proprio essere nemmeno nell'aria in questo momento. Semmai, come abbiamo scritto da diverso tempo, da temere, più che i club italiani sono quelli inglesi oppure tedeschi, che hanno disponibilità economica. Pensare ad una "nuova operazione Chiesa" con il serbo è un qualcosa che non sta né in cielo, né in terra, giusto per fare un esempio.

E ancora il club viola sta lavorando al rinnovo del suo contratto, non solo attraverso la lusinga dei soldi (aumento considerevole dell'ingaggio) ma facendo vedere al ragazzo di voler imboccare una strada diversa rispetto agli ultimi anni. In questo senso l'ingaggio di Gattuso come allenatore è esplicativo.

Qualora però non dovesse arrivare questa benedetta firma (Dio ce ne scampi e liberi ovviamente da questa ipotesi), la Fiorentina non avrebbe la necessità di venderlo subito, ma potrebbe anche tenerlo un'altra stagione senza il rischio di perdere granché del suo valore. La scadenza del giugno 2023 non è lontana, ma neanche così vicina e concede ancora un margine ai dirigenti gigliati. Le premesse per arrivare ad un accordo ci sono e le parole di Vlahovic rilasciate giusto qualche giorno fa sono un qualche cosa che deve indurre tutti ad un ottimismo, cauto sì, ma pur sempre ottimismo.

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