Dusan Vlahovic è l’assoluto protagonista di questa stagione della Fiorentina, l’unico capace di trascinare letteralmente i suoi compagni nei momenti di difficoltà. Nonostante i suoi 17 gol stagionali però, i viola sono ancora invischiati nella zona calda della bassa classifica. Il serbo da solo non basta e la storia ce lo insegna. 

Se diamo uno sguardo al passato infatti, nella stagione 2013-14, il bomber gigliato era un certo Pepito Rossi, che segnò 16 reti in campionato (17 stagionali). La sua Fiorentina arrivò quarta in classifica e conquistò addirittura la finale di Coppa Italia, poi persa con Montella in panchina. Come mai allora oggi, con gli stessi gol, la Viola di Vlahovic lotta per non retrocedere? Chiaro, mancano i gol alternativi a quelli dell’attaccante classe 00’. Dopo Rossi infatti, i migliori marcatori di quella stagione furono Cuadrado (14 reti) e il tris Borja ValeroAquilani Gonzalo Rodriguez, tutti a 7 reti. 

L’apporto in fase realizzativa non dipendeva dai piedi di un singolo giocatore. Quest’anno la Fiorentina invece pende dalle labbra (e dal sinistro) della sua gemma preziosa. Il secondo miglior marcatore viola sin qui è Castrovilli con 5 reti, tutte siglate ormai troppi mesi fa. Al terzo posto addirittura Milenkovic con tre reti, poi il nulla cosmico o quasi. Mancano fortemente i gol di Ribery, di Kouame, di Callejon e magari anche qualche gol dei centrocampisti. Troppo spesso sono mancate le alternative a Vlahovic e difficilmente questo finale di stagione ci riserverà sorprese a riguardo. 

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