Nel suo editoriale, il direttore del Corriere dello Sport Stadio Ivan Zazzaroni ha scritto così sulla questione lettera di richiesta di dimissioni inviata da sette club di Serie A, tra cui anche la Fiorentina: "Martedì, nel corso del consiglio della Federcalcio, della quale Dal Pino è vicepresidente vicario, Gabriele Gravina ha attaccato la Lega, biasimandone la litigiosità e i toni da osteria, e ha chiesto di modificare lo statuto abolendo la maggioranza di blocco, quella norma che, contraria alle direttive del Coni sulla maggioranza semplice, consente di imporre lo stop a qualsiasi iniziativa con soli 7 voti su 20. Dal Pino ha naturalmente sostenuto la posizione del numero 1 federale che vuole cambiare le cose, rendere più democratico e snello il calcio italiano, tutelando anche i diritti dei club medi e medio-piccoli. Il vero bersaglio dei sette non è Dal Pino, bensì Gravina, il destabilizzatore del potere autocostituitosi in via Rosellini".

E ancora: "È peraltro risaputo che ogni tentativo dei governanti chiamati a governare gli italiani, quale che sia la loro condizione, popolare o privilegiata (come in questo caso) non è difficile, ma inutile. Nella fattispecie, vien da pensare che i sette samurai meriterebbero di essere governati da un Erdogan, non nella forma al medesimo sgradita di dittatore ma di semplice gestore autoritario o appena autorevole. Quello che essi non sono, preferendo una litigiosità permanente, sintomo di deleteria debolezza. La sensazione è che l’alleanza Gravina-Dal Pino sottintenda un ritorno alla legalità che a qualcuno disturba non poco”


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