Senz’anima, svuotata e senza dinamismo. L’involuzione della Fiorentina in queste ultime partite è senza dubbio sconcertante se nella nostra mente sopraggiungono i ricordi di una squadra, quella dell’anno scorso, che correva, lottava, difendeva con le unghie e i denti e trovava quasi sempre un modo per segnare, anche senza bomber. Alcuni elementi della rosa non sono gli stessi dell’anno scorso, il calendario è fittissimo di impegni sul campo e per certi aspetti, la difesa in primis, il mercato è stato meno sfavillante di quello che sembrava inizialmente. Ma nemmeno quest’ultimo può essere un alibi per una squadra che non reagisce di fronte al minimo ostacolo, che sia un infortunio dell’ultimo minuto o un episodio favorevole per gli avversari.

Per ripartire come si deve i viola dovrebbero probabilmente fare un viaggio a ritroso in quello che è stato e riaccendere una fiammella, mettere la testa fuori e uscire dal pantano in cui sono rimasti invischiati. Perché al di là di alcuni errori tattici e tecnici, la problematica principale della Fiorentina è quella di essersi totalmente persa mentalmente. C’è da ritrovare la strada maestra, quella utile per rimettersi in carreggiata e in Coppa, e l’unica guida che può indicarla è il tecnico Vincenzo Italiano, che l’anno scorso ha attinto, anche in emergenza talvolta, a tutte le risorse possibili per plasmare l’anima di una squadra.

Un’anima che va assolutamente resa a questa squadra fin da oggi, nella sua casa, al ‘Franchi’, davanti al pubblico amico, così da invertire per tempo una rotta completamente sbagliata. La gara contro il Verona si presenta come un’occasione più che adeguata per cambiare il trend, vedremo se sarà effettivamente così.


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