"Difendere bene, attaccare benissimo". E' stato questo il motto con cui Vincenzo Italiano si è presentato a Firenze, convinto fin da subito d'imporre la propria idea di gioco. L'attacco ha il più delle volte funzionato, visto che fino a gennaio la sua Fiorentina poteva vantare in rosa il capocannoniere della Serie A. Ma questa è un'altra storia. Piuttosto sulla fase difensiva si possono fare alcune riflessioni di reparto e sui singoli.

Il passaggio da una difesa a cinque ad una linea a quattro inizialmente non è stato semplice. Sono bastate però solo alcune settimane al tecnico viola per trovare la quadra. In più la filosofia di calcio dell'allenatore siciliano ha presto portato la sua Fiorentina a difendere molto alta, con i quattro difensori spesso sulla linea di centrocampo e coi terzini riversati nella metà campo avversaria. Ne hanno giovato infatti sia Biraghi che Odriozola, impegnati il più delle volte in fase offensiva. In quella difensiva invece i due hanno delle lacune che in più occasioni sono venute fuori.

I due centrali invece sembrano esaltarsi nell'uno contro uno. Milenkovic ha fin qui fornito buone prestazioni con la solita costanza che da sempre lo contraddistingue. Al suo fianco ha visto ruotare almeno tre giocatori: prima Quarta, che sembrava l'erede designato dopo l'addio in estate, poi Nastasic se pur in una manciata di partite visti i numerosi infortuni, e per finire Igor. Il roccioso difensore brasiliano è cresciuto molto rispetto alla passata stagione, sbaglia meno e in marcatura concede pochissimo al suo diretto avversario. Buon piede mancino per impostare la manovra da dietro e la giovane età ancora dalla sua parte (1998).

 

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