Un assist, due reti annullate nella sfida contro il Lecce per Arthur Cabral. Più di un duello fisico vinto e l’impressione di una maggior complessiva presenza nell’area avversaria. Il brasiliano è entrato a freddo a causa dell’infortunio di Jovic ed ha saputo calarsi subito nella gara. Il classe ’98 di Coritiba non è riuscito ad incidere sotto porta, ma in rifinitura ha lasciato il segno con il bellissimo pallone sfornato con lucidità e precisione per Kouame.


Niente di trascendentale, anzi. Cabral però è stato tra i più vivi della Fiorentina. La prova gigliata è stata non certamente stupefacente, ma le risposte dell’ex Basilea sono positive se si considera il momento che stava attraversando. Con quella in terra salentina, Cabral aveva toccato quota 8 panchine consecutive: numeri impietosi ed eloquenti se si pensa anche al rendimento deficitario di Jovic, la concorrenza. E’ indubbio che l’impatto del centravanti sudamericano sia stato degno di nota, in considerazione delle tante esclusioni di fila e dell’inesistente continuità avuta.


Cabral ha risposto presente, pur senza fare sfracelli, ed è pronto a prendersi una maglia con l’Inter. Il livello si alza vertiginosamente e il brasiliano dovrà dimostrare di essere pronto a raccogliere l’opportunità che è arrivata ed ottenere continuità. La Fiorentina intanto cerca ancora il suo centravanti, priva di certezze sul riferimento centrale del tridente. Ed i gol continuano ad arrivare con enorme fatica. 


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