Arrivato dall’Aston Villa, Carlos Sanchez è stato uno dei tanti 'colpi' di mercato della famiglia Della Valle che non ha convinto appieno i tifosi del club toscano. Garantire esperienza e dinamismo in mezzo al campo, era questo l’intento del suo acquisto, anche se poi effettivamente Sanchez non è mai riuscito a lasciare il segno.

A L’insider, però, ha rilasciato un’intervista davvero molto interessante, in compagnia di altri due grandi ex protagonisti del campionato italiano, ovvero Felipe Anderson e Angelo Ogbonna. Cos’hanno in comune questi tre giocatori? Semplice, il fatto di aver giocato nel campionato italiano e, soprattutto, quello di vestire adesso la stessa maglia, ovvero quella del West Ham.

Il West Ham attualmente milita nel massimo campionato inglese, ma è protagonista di una stagione davvero negativa, visto che è al terzultimo posto in classifica, a 24 punti, gli stessi del Watford penultimo e solo 6 in più in confronto al Norwich City. I tre ex assi del campionato italiano, nonostante tutto, hanno risposto ad alcune domande interessanti circa le principali differenze che intercorrono tra la Premier League e la Serie A italiana.

Il primo a rispondere è stato Angelo Ogbonna, che ha subito messo in evidenza come la differenza più vistosa sia quella relativa ai ritmi di gioco. In Italia il ritmo della partita è, in alcuni casi, decisamente più compassato e più calcolatore, mentre in Inghilterra si tende ad andare a cento all’ora in ogni posizione del campo e durante qualsiasi fase del match. Due modi differenti di interpretare le gare, come ha ammesso lo stesso Carlos Sanchez e pure Felipe Anderson, che ha svelato come ci abbia messo almeno dieci partite nell’adattarsi a dover correre sempre senza sosta, dal primo fino all’ultimo minuto di una gara.

In Premier League non puoi fare altrimenti e anche il modo di difendere è chiaramente distante rispetto a quelle che sono le abitudini delle squadre italiana. Per quanto riguarda la tattica, infatti, in Italia ci sono dei maestri, soprattutto con la difesa a zona, e gli aiuti difensivi. In Inghilterra, invece, si predilige spesso e volentieri l’uno contro uno, con i difensori che ingaggiano dei duelli importanti contro i rispettivi avversari. Ogbonna ha sottolineato come si tratta certamente di un aspetto che favorisce lo spettacolo, ma non l’equilibrio in campo, dato che la vittoria, in fin dei conti, finisce alla squadra che riesce a vincere la maggior parte di questi duelli.

Tutti e tre hanno ammesso come manchi loro l’Italia e non solo per quello che si mangia. Anche dal punto di vista delle tifoserie ci sono delle differenze, con i supporters italiani che sono, probabilmente, secondo Ogbonna, molto più esigenti rispetto a quelli inglesi. Infine, quando si parla di giocatori più forti incontrati sul campo da avversari, le risposte sono molto variegate. Per l’ex Fiorentina Carlos Sanchez, il più forte con cui si è scontrato è senz’altro Neymar, mentre per Felipe Anderson è il difensore Van Dijk. Infine, per l’ex difensore di Torino e Juventus Ogbonna, il giocatore che gli ha creato più grattacapi nel corso della sua carriera, è stato senz’altro Milito dell’Inter.


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