La risposta c’è stata, al di là dei gusti, della formazione, della sofferenza finale. La Fiorentina ha lottato, si è messa alle spalle lo 0-6 di Napoli, ha stretto i denti. Da provinciale, da squadra che deve salvarsi. Sprecando tanto, gettando al vento molte occasioni, ma dando sempre la sensazione di vincerla.
Lo avevamo detto e scritto, contro Cagliari e Crotone, in casa, erano le due partite da non sbagliare assolutamente. E così è andata fortunatamente. Sei punti, scontri diretti vinti, quota 21 raggiunta in classifica. La continuità richiesta da Prandelli, al di là di qualche scivolone pirotecnico, comincia ad esserci. In una stagione dove, evidentemente, appena speri in qualcosa in più, torni subito a terra. Come quando schieri una formazione più offensiva, vedi quello che è successo a Napoli. Questa squadra deve solo e soltanto salvarsi, raccogliere punti. Affidarsi alle giocate di Ribery, alle parate di Dragowski, alle reti di Vlahovic, alla crescita di giocatori come Castrovilli e Amrabat che finalmente danno segnali di vita. Si è sbagliato tanto, troppo, ma ci sarà tempo per parlarne. Come c’è, ancora, tutto il tempo di arrivare nella parte sinistra della classifica. Nessuna ambizione in più.
Adesso Torino, con due risultati su tre a disposizione. Con sette punti di vantaggio sulla terzultima si può tirare un sospiro di sollievo. Cercando di non riavviarsi in quelle difficili situazioni, evitando ancora di complicarsi la vita. Facendo le cose normali, dal punto di vista delle prestazioni, delle formazioni. Prandelli non rimarrà nella storia in questa sua ultima versione gigliata, per il bel gioco o per altro. Non rimarrà nella storia per aver entusiasmato. Ma magari sarà ricordato per aver riconsegnato a Commisso una squadra equilibrata, un gruppo compatto, in un momento dove tutti vedevano nero.
Poi, a giugno, il proprietario gigliato dovrà fare chiarezza sulle proprie ambizioni. E su quelle della squadra. Al di là dello stadio, del mercato, degli allenatori. E a quel punto sarà giusto discutere del direttore sportivo, del tecnico, dei rinforzi. Prima, appare uno sforzo abbastanza inutile. Anche perché, oggi, questa rosa ha tutte le carte in regola per salvarsi, come sta dimostrando. Occorreva, soltanto, ritrovare il bandolo della matassa. Nove punti nelle ultime otto partite non saranno il massimo. Ma è quello che oggi, questa Fiorentina, riesce ad offrire. Non solo quest’anno. Ma ormai da tre stagioni a questa parte.
Purtroppo se non si decide questione basilare NUOVO STADIO occorre andare a diritto a Campi.
Franchi resta di proprietà comune Firenze e spazzi commerciali ridotti all’osso.
Era DV BASTAVA copiare la Juventus ora con ROCCO SI COPIA IL TAVARNUZZE-IMPRUNETA. CON LA TOMBOLA,SALA BINGO O LOTTERIA DELLA FINOCCCHIONA COSA VUOI PROSPETTIVARE SE NON MISERA SALVEZZA O DISCOUNT GIOCATORI BIG DEL NORD
Sembra chiaro a tutti che l’entusiasmo più o meno reale di Commisso sia decisamente calato. Da imprenditore quale è, la Fiorentina è un mezzo per arrivare ai suoi abiettivi che senza la poltrona in lega sono irraggiungibili. I diritti televisivi del calcio in America dovranno aspettare
A giugno???
Un vero imprenditore non aspetterebbe giugno…
Via Pradé a febbraio…ed il nuovo DS competente… avrebbe tempo per programmare la nuova stagione opzionando un nuovo allenatore a febbraio…
Aspettare giugno significherebbe l’ennesimo campionato di transizione..fate voi
e poi ci si chiede perche’ i nostri non vogliono rinnovare.
L’ ambizione di Commisso è quella di divertirsi e spendere poco, magari anche senza ricevere troppe critiche. Ora o giugno non fa differenza. Dovremmo ringraziarlo e suggerirgli di trovare un bell’advisor.
COMMISSO FINORA SOLO CHIACCHIERE E DISTINTIVO…NON CAPISCE UNA SEGA DI CALCIO E CI BUTTA NELLE MANI DEL ECCELLENZA DEL PEGGIO IN ITALIA COSTITUITA DAL DUO PRANDELLI PRADE’..PRANDELLI HA SPENTO LE SPERANZE IN COPPA ITALIA PREFERENDO GLI EVANESCENTI ESSERYC E KOUAME AI TALENTI INCOMPRESI DI CUTRONE E MONTIEL LETTERALMENTE BULLIZZATI DAL MEDIOCRE TECNICO DI ORZINUOVI
Ma veramente Rocco ce lo ha chiaramente fatto capire con questa campagna vendite (acquisti zero a parte questo russo, quindi…) quali sono le sue intenzioni, chi vuol capire capisca.
: avviamo vinto in casa contro il Crotone. ultimo in classifica, peggio difesa del campionato, dove non aveva ancora vinto una partita in trasferta. quasi tutte sconfitte. se non si vinceva, ci si poteva buttare in arno. oltretutto se Ribery giocava nel Crotone, avrebbe vinto il Crotone. è tutto dire :
Che Firenze ne gli ultimi 40 anni non brilli come amministrazione non e una novità che il Franchi non potesse esser abbattuto si sa da tanti anni il pastrocchio del 90 fu dovuto a quello non perché volessero scavare una buca…ma dare la colpa dei problemi viola e assurdo ricordo che il maradona e il S Paolo ma il Napoli Inter e Milan giocano al Meazza alias S.Siro ma Inter e Milan, Roma e Lazio giocano al Olimpico,le Genovesi giocano al ferraris ex Marassi nessuno e di proprietà . lo stadio fa poco ci vuole il commerciale.ora se io guardo i mercati delle squadre sopra se levo le Genovesi le altre fanno mercato eccome. Nessuno dice che lo stadio nuovo con commerciale non vada fatto ma fare mercato si può ripeto i Torreira, Demme sono prendibili senza stadio fra una Fiorentina con Antognoni Passerella,Socrates,Pecci una con Toldo. Rui Costa,Batistuta,una con Aquilani,Borjia Valero,Pizzaro ,Rossi, Gomez, e gli acquisti attuali ce una via di mezzo Commisso qua nessuno e fesso dovrebbe essere la risposta di Nardella anticipiamo fast fast fast i soldi di Chiesa almeno i Della Valle fino ha quando non si sono impermalositi il contadino pugliese o il mago romano potevano splafonare se cera bisogno
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Ecco anche noi vorremmo capire che intenzioni ha Commisso , se vuole fare una squadra competitiva o gli basta essere alla sx della classifica, basta dirlo però poi non ci incalziamo se i migliori vogliono andare via e i giocatori buoni non vengono e non ci metta di mezzo lo stadio perché tolti i gobbi le squadre che lottano per i primi posti non hanno uno stadio di proprietà, basta essere chiari.