Lunga e ricca di contenuti l'intervista del presidente della Fiorentina Rocco Commisso a Radio Bruno Toscana. Ecco altre sue dichiarazioni: "Tra dirigere Mediacom e la Fiorentina la differenza è che nel primo caso siamo in contesto privato, nel secondo pubblico. Di conseguenza nessuno scrive sciocchezze su quello che faccio con la Mediacom, a differenza di ciò che succede con la Fiorentina. Il fast fast fast? Era un modo di dire che ho utilizzato perché, sapendo che le cose in Italia avanzano lente, speravo potesse sbloccare qualcosa".

Sullo stadio: "Ribadisco quello che ho già detto in passato: la fondazione Nervi, i Comitati, l'Unesco, sono venuti tutti con l'obiettivo di fare soldi anche se parlano di cultura, rispetto e cose varie. Io penso che se oggi Brunelleschi vedesse il Duomo si renderebbe conto che nonostante le nuove tecnologie non sarebbe possibile fare meglio. Ai signori che si sono messi davanti al Franchi dunque chiedo: davvero non si può fare meglio? Io mi sono reso disponibile ad aiutare il Comune mettendo una parte dei soldi, perché voglio il bene della Fiorentina che ha bisogno di uno stadio nuovo. Però io i soldi li metto solo se si fanno le cose come voglio io, non spenderò mai per qualcosa che poi verrà gestito da qualcun altro. Il Franchi si deve muovere, un impianto del genere non può affacciarsi sulla strada. Visto che avremo il centro sportivo a Bagno a Ripoli, lo stadio si può spostare al posto dei campini che non ci serviranno più. Se invece si vuole fare uno stadio nuovo, allora bisogna che qualcuno pensi ad altre soluzioni".

Sull'opzione Campi Bisenzio: "Abbiamo opzionato i terreni, ora stiamo aspettando risposte da Roma. Il problema è che l'opzione sui terreni prima o poi finirà, per cui non si può procedere troppo lentamente. Fare lo stadio a Campi comporterebbe anche la costruzione di altre cose come strade e linee tramviarie, per cui ci vorrebbe un intento forte anche da altre parti".


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