Cos’è che non va quest’anno nella Fiorentina? Ce lo siamo chiesti tutti ormai.

La risposta non è così ovvia. Sicuramente il problema risiede nell’attacco, ma è ingeneroso addossare tutte le colpe al reparto offensivo. Mancano sicuramente i gol degli attaccanti, così come quelli dei centrocampisti, dove Castrovilli e Bonaventura non sempre risultano decisivi negli ultimi sedici metri avversari. 

Quando però una squadra gioca con il 3-5-2, è fondamentale il lavoro degli esterni, il loro apporto in fase difensiva, ma soprattutto in fase offensiva. Basti guardare l’Atalanta e l’Inter per fare un esempio, con due giocatori come Hakimi Gosens che ad oggi recitano la parte di migliori interpreti di quel ruolo. Il marocchino nerazzurro vanta 6 reti e 5 assist in questa stagione, così come il tedesco alla corte di Gasperini che ha collezionato appena un assist in meno. 

Biraghi non è da meno per suggerimenti vincenti (5), ma alla casella reti segnate figura solo la rete messa a segno nel 2 a 2 contro lo Spezia. L’esterno mancino di Prandelli spesso arriva alla conclusione, ma con altrettanta frequenza i suoi tentativi risultano esser imprecisi e non all’altezza, come capitato recentemente nell’ultima partita della Fiorentina contro l’Inter.



Sull’altra corsia Lirola ha spiccato il volo destinazione Marsiglia. Venuti e Caceres con fatica hanno provato a prenderne il posto, ma il mercato ha portato Malcuit a vestirsi di viola. Per il giocatore proveniente dal Napoli la scorsa stagione è stata travagliata a causa di una lesione ai legamenti del ginocchio che lo ha tenuto ai box per nove mesi. Tuttavia se da lui ci si aspettano i gol che mancano alla Fiorentina siamo a dir poco fuori strada. Il francese vanta, si fa per dire, appena 6 reti in circa 200 presenze nella sua carriera, con l’ultima gioia che risale addirittura alla stagione 2014/15, quando vestiva la maglia del Niort, club che milita in Ligue 2. Gli assist vincenti sono invece 17. 

Gli interpreti dunque fanno la differenza, così come i numeri. Perché il passo dal 3-5-2 al 5-3-2 è breve se la spinta degli esterni non è costante e soprattutto se non creano superiorità numerica. Vlahovic e i suoi colleghi d’attacco avranno e loro colpe, ma una squadra col baricentro troppo basso non li aiuta certamente.  

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