Una costante assurda per tanti aspetti quella delle espulsioni in casa viola, tra ingenuità e mal interpretazioni arbitrali, con la ciliegina di alcune decisioni veramente fantasiose, senza dimenticare il classico doppiopesismo che si manifesta in occasione delle proteste. La Fiorentina ha pagato care quelle di Gonzalez con l'Inter, di Sottil a Venezia, di Torreira con la Lazio e di Bonaventura ieri: alcune fin troppo plateali, altre contro arbitri eccessivamente malati di protagonismo. Dando uno sguardo d'insieme, di fatto l'ultima volta in cui la squadra viola ha avuto modo di godere di una superiorità numerica è l'ottavo di finale di Coppa Italia a Napoli, quando però al supplementare si era in 10 contro 9. Per ritrovare una superiorità vera e propria, tolta quella per il rosso ad Andreas Pereira negli ultimi secondi del match vinto con la Lazio a maggio scorso, bisogna tornare addirittura al 22 dicembre 2020, data di Juventus-Fiorentina 0-3. Il rosso a Cuadrado al 18' arrivò con il Var e fu determinante per lo svolgimento della partita.

Da lì il bilancio parla di ben 13 espulsioni contro (10 solo in questa stagione) e solo 4 a favore, tra campionato e Coppa Italia: il paradosso è legato al fatto che di quei 4, ben 2 sono serviti in realtà solo a riequilibrare la parità numerica (Zaniolo a Roma e Lozano a Napoli), gli altri 2 sono del già citato Pereira, ininfluente su quella gara, e Fabian Ruiz, che invece aprì al supplementare vincente in Coppa Italia. Una superiorità vera e propria negli ultimi 14 mesi, a fronte di 13 concesse agli avversari. In tutto questo c'è casualità e c'è anche un approccio sempre molto arrembante alle gare, che porta magari i difensori ad entrare in modo plateale, tipo Milenkovic a Torino o Quarta a Bergamo. Un fattore che però a questo punto diventa rilevante visti i numeri di cui stiamo discutendo.


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