È passato soltanto un mese dall’ufficialità di Rino Gattuso come allenatore della Fiorentina. Anche se, in realtà, in questi trenta giorni è successo davvero di tutto. La firma di Ringhio sul contratto biennale con opzione sul terzo e i doverosi complimenti alla società per aver saputo programmare il futuro in tempi rapidi. Anticipando soprattutto le altre squadre, che hanno scelto il rispettivo allenatore giorni dopo la Fiorentina. E potendo così pianificare le mosse di mercato in netto anticipo.

Così la dirigenza ha cominciato a muoversi sul mercato con l’obiettivo di accontentare Gattuso (e Jorge Mendes): Sergio Oliveira e Goncalo Guedes sono stati davvero vicini al trasferimento in riva all’Arno. Prima che scoppiasse il caos che ha portato al divorzio tra Ringhio e la Viola dopo appena ventidue giorni di matrimonio. I motivi della rottura sono stati secretati da un patto di riservatezza, che ha lasciato molti punti interrogativi destinati a rimanere insoluti.

Ufficializzato il divorzio con Gattuso, la Fiorentina si è rituffata sul mercato degli allenatori consapevole di non aver molto tempo a disposizione. Anche perché le altre squadre, che a livello di tempistiche un tempo inseguivano la Viola, adesso le sono passate nettamente davanti. Nel frattempo, i giorni passano e il ritrovo per l’inizio della nuova stagione, fissato per il 9 luglio, si avvicina sempre di più.

La società non ha ancora scelto l’allenatore, anche se nel frattempo ha chiuso l’acquisto del giocatore più oneroso della storia, quel Nico Gonzalez pagato 23 milioni di euro più bonus. A prescindere da chi si siederà sulla panchina viola, una certezza c’è: in un mese la Fiorentina è passata dall’anticipare le altre squadre ad essere in netto ritardo. Un gap non facile da recuperare e una stagione, quella del rilancio di Commisso dopo due annate infelici, che comincia subito in salita.


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