C'era una volta il "Difendere bene, attaccare benissimo" di Vincenzo Italiano. O meglio, sicuramente c'è ancora. Va solo ritrovato. Il terzo zero a zero consecutivo è una vera sorpresa per una squadra che l'anno scorso aveva trovato il suo primo pareggio alla diciottesima giornata. La Fiorentina non pareggia mai, dicevano. Ecco, nelle prime cinque stagionali ne sono arrivati già tre di pari. E tutti a reti bianche.

L'aspetto che preoccupa di più è proprio lo zero alla voce gol segnati. Un grosso imprevisto, per un tecnico che cura maggiormente, a parole e sul campo, la fase offensiva. Jovic è ancora lontanissimo da una forma fisica eccellente e gli esterni hanno lo stesso problema lamentato da Italiano la scorsa stagione. Molto semplicemente, non la buttano dentro. Allarmismi finiti qui però, perché la squadra c'è e contro il Napoli l'ha dimostrato per tutti i novanta minuti.

La difesa, soprattutto, è uscita sugli scudi. Con un Milenkovic insuperabile e un Amrabat versione diga, gli ultimi tre avversari hanno fatto tanta fatica ad avvicinarsi alla porta viola. Chiusa col lucchetto dai due numeri uno. Insomma, il mantra di Italiano, nelle recenti prestazioni, sembra essersi ribaltato. Tanto da portare lo stesso allenatore a dichiarare come, ogni tanto, un pareggio non vada disprezzato. Un cruccio che gli era stato rimproverato spesso e volentieri al suo primo anno a Firenze.

Difficile però che questa impasse realizzativa prosegua ancora. La filosofia dell'allenatore della Fiorentina è sempre stata chiara. Prima di tutto, si pensa a fare un gol in più degli altri. Solo a quel punto, poi, viene la fase difensiva. Certo, se l'intesa tra Milenkovic e Igor, con le accortezze di Biraghi e Dodo, continuassero così, allora si potrebbe anche pensare a qualche uno a zero. Con palla al centro per gli avversari.


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