Tutti vorrebbero avere un secondo portiere come Pietro Terracciano. Esperto, professionale, aiuta nella crescita il collega Dragowski senza mai una parola di troppo. E poi, quando il mister lo chiama in causa, risponde presente. E’ successo sempre in questa stagione nelle partite di Coppa Italia, a partire da quella col Cittadella (contro il Monza aveva giocato Dragowski). In quella gara apparentemente facile, Terracciano realizzò comunque vari interventi provvidenziali. Sicuro anche contro l’Atalanta, incolpevole nell'eliminazione per mano dell’Inter. Ma anche nella scorsa stagione, quando arrivò da Empoli, il dodici viola (sebbene sulla schiena porti il numero 1) fu protagonista di una bella partita contro la Lazio. Insomma Terracciano è uno di quei secondi portieri che, quando c’è bisogno di loro, non ti fanno mettere le mani nei capelli. Anzi ti danno sicurezza, tranquillità, ai tifosi a casa come ai compagni in campo. E poi l’ex estremo difensore dell’Empoli è uno di quelli che alla maglia ci tiene davvero. Ci ricordiamo ad esempio di quando, dopo la gara col Cittadella, postò su Instagram una foto insieme a Benassi con sotto scritto: “Perché quando la indosso vorrei che la partita non finisse mai”. Un grande uomo, un ottimo portiere, un elemento fondamentale all’interno dello spogliatoio. Il ruolo di secondo portiere può sembrare marginale in una squadra, e forse a volte lo è. Ma non nel caso di Pietro Terracciano: di lui la Fiorentina farebbe fatica a fare a meno.


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