Ve lo ricordate lo scialbo 0 a 0 tra Fiorentina e Genoa, all'ultima giornata di due stagioni fa? E' passato un anno e mezzo circa, il 26 maggio 2019 per l'esattezza, e quel giorno al Franchi c'è un clima surreale, dove prevale la paura. Pochissime emozioni, da una parte e dall'altra, e orecchie tese verso San Siro dove si giocava Inter-Empoli: il pareggio bastava ai gigliati per rimanere aggrappati alla Serie A, mentre il Grifone incrociava le dita e sperava nella vittoria dell'Inter sull'Empoli per evitare la serie cadetta. Al Franchi le occasioni latitano per tutta la gara e la partita si esaurisce in una sterile ‘melina’ che serve solo a far scorrere il tempo, mentre tutta l'attenzione è al risultato dell'altra sfida che si gioca a 300 km da Firenze.

Ma che Fiorentina era quella? Era la squadra del Montella 2.0, che il tecnico campano disegnava così:

FIORENTINA (3-5-1-1): Lafont; Milenkovic, Pezzella, Vitor Hugo; Benassi, Edimilson, Gerson, Veretout, Biraghi, Chiesa, Muriel.

Il confronto con l'undici titolare di oggi evidenzia alcune ovvietà: in porta il giovane Lafont alternava prestazioni ottime ad altre meno brillanti; Dragowski oggi garantisce maggiori garanzie e continuità di rendimento. La difesa a tre (a 4 se si considera Biraghi) è cambiata solo per 1/4. Al posto di Vitor Hugo, Caceres o Quarta sulla carta migliorano la linea difensiva viola. Il centrocampo dell'aeroplanino invece ruotava attorno ad un unico giocatore: Jordan Veretout. Il francese farebbe comodo anche a Prandelli, soprattutto in una zona del campo che oggi più che mai non detiene un padrone assoluto. Per il resto Edimilson, Benassi e Gerson sfigurano accanto agli attuali Amrabat, Castrovilli e via dicendo. Il potenziale in mezzo al campo può e deve fare di più di quanto visto fin ora.  Davanti infine il paragone è difficile da fare. Il Muriel visto a Firenze è lontano parente dell'attaccante di cui dispone oggi Gasperini, e col senno di poi la Fiorentina avrebbe potuto riscattarlo, ritrovandosi così un talento cristallino su cui contare. Chiesa invece ha scelto la Juventus, ma continuando il parallelismo con la Fiorentina attuale, Ribery e Vlahovic sulla carta non hanno niente da invidiare al tandem schierato da Montella.

Il tempo passa in fretta, le squadre mutano, i giocatori cambiano casacca, ma la Fiorentina di tempo non ne ha più. Stasera servono i tre punti, tutto il resto rimangono chiacchiere da bar.


💬 Commenti