Il processo per la morte dell'ex capitano della Fiorentina, Davide Astori, è arrivato in fondo al suo primo grado con la condanna ad un anno inflitta al professor Giorgio Galanti, per omicidio colposo. Comunque ci sarà il ricorso in appello, già preannunciato dagli avvocati del medico.

Un processo che ha seguito con molta attenzione Francesca Fioretti, ex compagna del calciatore viola che, in un'intervista rilasciata a Marie Claire ha detto: "Non voglio essere fraintesa su ciò che ho dichiarato dopo la sentenza: non sono felice, sono soddisfatta, perché non si può essere felici della conferma che Davide sarebbe potuto essere ancora qui. Un anno di pena è comunque un altro anno senza Davide. In quel tribunale ho vissuto emozioni contrapposte: questo processo è stato un percorso combattuto e quando si parla di responsabilità medica il tema è molto delicato. A oggi sono soddisfatta che ci sia stato il coraggio, anche da parte di altre persone, di vedere e ammettere che questa cosa è successa, anche se può sembrare assurdo. Davide non ci sarà più anche quando passerà questo anno, né nella mia vita, né in quella di mia figlia. Da un lato c’è questo sentimento di soddisfazione ed è tanto l’orgoglio di aver lottato per questa sentenza e averla avuta riconosciuta. Però c’è la profonda amarezza che sia stato anche riconosciuto che lui sarebbe potuto essere ancora qui".

E ancora: "Non si supera questo dolore, la perdita di Davide, cresci con lui, impari a dargli uno spazio: questo è un libro sull’amore per me stessa, per chi sono e da cosa mi sono dovuta difendere (non usa mai la parola “proteggere” ndr), da quello che le persone potrebbero pensare nel mio voler essere indipendente sempre, desiderosa di vivere ancora”.


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