Entrato a far parte della Hall of Fame Viola, l'ex numero uno della Fiorentina, Sebastien Frey, ha parlato ai giornalisti presenti all'evento al termine della cerimonia:

"È un sogno per me che ho sempre cercato di onorare tutte le maglie che ho indossato. Mi sento un protagonista della storia della Fiorentina per gli anni in cui ho giocato. Le bandiere non esistono più, ma la Viola ne ha una, Giancarlo Antognoni. Dopo di lui ci siamo tutti noi e non possiamo che rispettare questo".

Sulla squadra attuale: "Danno il massimo, ci mettono tanto impegno, ma qualcosa manca, è evidente che un problema c'è. Giocatori ed allenatore si devono rendere conto che la Fiorentina non è nella posizione in cui si merita di stare. Quando arriveranno i risultati, tornerà anche la serenità. Il problema è che ad oggi la squadra non ha tempo perché la classifica è questa".

Su Jovic: "Non mi voglio soffermare sui singoli, ma le statistiche dicono che l'attacco fatica tantissimo a segnare e poi la difesa non riesce a sopperire a questa mancanza. Come gli altri nuovi arrivati, che devono integrarsi nell'ambiente di Firenze, anche il serbo deve farlo perché veniva da club molto più importanti".

Sull'arbitraggio contro l'Inter: "Il Var doveva fare qualcosa in più: paradossalmente oggi ci sono più polemiche rispetto a quando non c'era la tecnologia. Quello di Dimarco era un chiaro cartellino rosso e infatti il 99% di chi mi ha risposto sui social la pensava come me".

Infine sull'episodio di violenza in Maratona: "Innanzitutto Firenze non è una città violenta, ma è una città che vive per il calcio. Anche in altre piazze queste cose succedono, sono sempre da condannare, ma non capita certamente solo a Firenze".


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