Intervistato dal The Times, l'ex portiere della Fiorentina Sebastien Frey è tornato suoi suoi trascorsi in maglia viola: "Quando è esploso il caso Calciopoli eravamo felici di rimanere in Serie A, ovviamente, ma credo che nessuno di noi si sia reso conto di quanto sarebbe stato difficile partire con una forte penalizzazione. Abbiamo fatto una riunione, solo con i giocatori nello spogliatoio, in cui abbiamo detto: 'Ci sono due opzioni, o ce ne andiamo tutti o crediamo nel progetto e cerchiamo di farlo funzionare. Se ci riusciamo, ne usciremo tutti più grandi e migliori'".

E poi ha aggiunto: "Alla fine nessuno decise di andarsene, volevamo dimostrare a tutti che non era colpa nostra e che stavamo pagando il prezzo di cose fatte da altre persone negli anni precedenti. Volevamo dimostrare che se c'era un lavoro da fare, l'avremmo fatto".

E infine sulla Coppa Uefa: "Dopo aver parato il primo rigore contro i Rangers, in semifinale nel 2008, ho pensato che era fatta e invece poi è andata come è andata. Per la Fiorentina e per Firenze sarebbe stato giusto vincere un trofeo dopo tutto quello che avevamo passato, e poter festeggiare in piazza con tutta la nostra gente".


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