Gente che viene, gente che va, gente che torna, gente che sta…” faceva così una canzone di Jovanotti di qualche anno fa. E se c’è un verso che possa riassumere il continuo via vai sulla panchina della Fiorentina da cinque anni a questa parte, questo è sicuramente quello giusto. Per un progetto sportivo serio e competitivo bisogna tornare indietro di qualche anno, quando sulla panchina viola c’era l’ancora attualmente tanto chiacchierato Vincenzo Montella, nella sua prima esperienza sia chiaro. Che piaccia o no, l’allenatore napoletano è stato, insieme a Cesare Prandelli, il migliore allenatore viola della storia recente (ultimi 20 anni). Tre quarti posti consecutivi conquistati in campionato, una semifinale di Europa League e una finale di Coppa Italia. Seguendo la stessa linea, come già detto, troviamo Cesare Prandelli: il ritorno in Champions League, le vittorie a Liverpool, la manfrina all’Allianz Arena… Bei ricordi

Guarda caso i due sono gli unici tecnici della Fiorentina dal 1998 ad aver collezionato più di 100 presenze nello stesso “mandato”. Se la nuova società viola vuole costruire un progetto serio e ambizioso, serve un protagonista centrale degno di nota, che dia stabilità sia alla panchina che a tutto il gruppo squadra. Montella (bis) prima e Iachini poi si sono rivelati esperimenti non andati a buon fine, ma di fatto esperimenti.

Senza girarci troppo intorno, attualmente la Fiorentina sembra vivere “alla partita”, senza sicurezze. E non c’è da dire che in campo poi non si vedano i risultati. Dalla prima era Montella nessuno dei quattro allenatori successivi è riuscito a “prendersi” totalmente la squadra e costruire un progetto a lungo termine con essa, cosa che servirebbe come il pane a questa società.  La prossima vera scelta di Commisso pesa come non mai sulle sue spalle e anche lui lo sa bene. Perché tra il “vivacchiare” e il costruire un progetto come il presidente viola vorrebbe, non c’è di certo il mare, anzi…


💬 Commenti