Un giocatore straordinario che ha dovuto fare i conti con una marea di infortuni che hanno bloccato la sua carriera. In poche parole pensiamo di aver descritto bene l'ex attaccante della Fiorentina, Giuseppe Rossi, che adesso sta cercando di ripartire negli Stati Uniti. Il calciatore è stato intervistato da La Repubblica e ha dichiarato: "Ho fatto tutto il possibile, a livello umano e come calciatore. Non nutro rancore. Guardo avanti e penso a giocare...La vita ti tira i colpi, e tu devi schivarli, a volte ci riesci, a volte no, ma devi sempre rialzarti e ritrovare il sorriso. Io so quello che valgo. Questo non è il livello mio, non è quello che avevo scritto nel mio libro mentale, però è così, si guarda avanti. A volte pensi al passato e a cosa poteva essere. Il mio momento più alto? Nel 2011 con il Villarreal. L’estate mi volevano tutte le big, Barcellona, Juventus, Bayern Monaco. Non venni ceduto perché ci eravamo qualificati per la Champions e avevano già venduto Santi Cazorla al Malaga. Rimasi e dopo due mesi mi ruppi la prima volta. A volte mi chiedo perché sia successo a me".


Quanto ai vecchi compagni, Rossi ha tenuto rapporti con quelli conosciuti in maglia viola: "Ho sentito Manuel Pasqual e mi sono scambiato gli auguri di Pasqua con Gonzalo Rodriguez. Ma seguo su Instagram le cavolate che ci passano per la testa, perché questa quarantena ci fa uscire di testa. Ho visto il video di Antonio Cassano, quello con la moglie che gli tira la secchiata d’acqua. Ho riso come un pazzo".


Intanto il calcio sta provando a tornare alla normalità, ma l'attaccante non è molto d'accordo sulle soluzioni prese per isolare i calciatori dal resto del mondo: "Io ho tanto rispetto per quello che dice Fauci (immunologo ndr), la persona più importante in questo momento, un uomo per cui io mi metto sull’attenti quando parla, ma questa cosa di stare in albergo senza vedere la famiglia per me non è giusta. Siamo esseri umani, non siamo allo zoo".

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