Ripartiamo da una notizia e da alcune considerazioni. La notizia è che Zlatan Ibrahimovic ha detto no ai Los Angeles Galaxy che gli avevano proposto di rinnovare l'accordo con lui, offrendogli tra l'altro una vagonata di soldi. L'attaccante svedese ha voglia di tornare a giocare nel calcio che conta prima di appendere definitivamente gli scarpini al chiodo.

Quanto alle considerazioni, torniamo al 2 novembre scorso, quando il presidente della Fiorentina, a domanda precisa sul giocatore rispose così: "Ibrahimovic in viola? Prima bisogna parlare con Montella, Barone e Pradè, ha 38 anni, bisogna considerare il suo impatto sullo spogliatoio". A ben vedere questo non è un sì, ma nemmeno un no. Ibra come oggetto di valutazione della dirigenza e dello staff tecnico gigliati.

Lungi dal dire che Ibrahimovic si trovi già a Firenze Sud per fare le visite mediche, e ci mancherebbe altro, ci sovviene però una domanda: se non ora, quando? Questa è l'ultima opportunità per far tornare in Italia il giocatore prima appunto che smetta di essere adatto al nostro campionato. Poi, se ci spera il Bologna, perché non dovrebbe sperarci la Fiorentina? Infine, convinti anche che possa dare molto ancora in campo, vi immaginate che ritorno mediatico potrebbe esserci per club con lo svedese e Ribery in campo? E' chiaro, non verrebbe di certo gratis o a prezzo di saldo, perché uno che si professa Dio, non può essere un umile servitore, però fossimo in Commisso, Barone e Pradè su di lui ci faremmo più che un pensierino.


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