Il mercato del 2016 vide un Corvino appena (ri)sbarcato a Firenze, con tutte le attenuanti del caso; dall'estate 2017 invece il dg è tornato ad agire con le tempistiche normali, proprio nella sessione in cui la Fiorentina decise per la rivoluzione e il rinnovamento estremo della rosa. Di fatto gran parte del gruppo che attualmente tira la carretta è arrivato un anno fa: da Pezzella a Vitor Hugo, passando per Biraghi, Milenkovic, Veretout, Benassi Simeone. Chiesa invece fu di fatto l'unico elemento raccolto in eredità dalla stagione precedente. Un mercato che inizialmente fece storcere il naso ma che ad oggi rappresenta la parte positiva della squadra di Pioli, che invece dall'ultima campagna estiva ha ricevuto in dono Lafont e la coppia Gerson/Edimilson per l'undici titolare, con il disperso Pjaca che avrebbe dovuto completare la formazione tipo. Se il francese è stato effettivamente investimento in ottica futura, sugli altri tre pende la formula del prestito, oltre ad un giudizio non proprio entusiasta fin qui. Un raffronto che per il momento, in modo inatteso, dà ragione al mercato 2017, quello della rifondazione, al cospetto di un 2018 dove il salto di qualità ancora non è arrivato.


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