"L'azione del terzo gol del Napoli è l'emblema della partita". Questo è quello che ha detto l'allenatore della Fiorentina, Cesare Prandelli, dopo la gara contro il Napoli che è finita in disfatta per i colori viola.

Questo concetto non solo va ripreso ma va ampliato. In quell'azione lì non c'è solo il simbolo di una prova disastrosa, ma c'è anche la dimostrazione palese di tutto ciò che non va in questa squadra. Per i più disattenti ripartiamo dall'inizio di quell'azione. Venuti perde palla praticamente a metà, facendo vedere ancora una volta i suoi limiti. Milenkovic, che non ha nessuna voglia di rinnovare il proprio contratto con la Fiorentina, affronta in maniera molle Insigne lasciandogli fare quello che vuole. Ad 'aiutarlo' in questa impresa ci pensa anche Amrabat, un altro che non ha trovato (o non gli hanno trovato) una sua sistemazione in campo per dimostrare anche a Firenze di essere un ottimo centrocampista. Per finire il tutto con un Lozano (tipologia di calciatore che manca come il pane a questa squadra) che beffa Igor con un semplice movimento e batte Dragowski in maniera facile, facile.

A questo aggiungiamoci un altro dato: la Fiorentina ha perso 6-0 ed ha concluso la gara con nemmeno un giocatore ammonito. Limiti tecnici dunque, limiti tattici a sfare, ma anche limiti caratteriali. Questo è un gruppo che imbarca acqua e non c'è nessuno che, ad oggi, abbia deciso di tappare le falle. Quindi è nelle possibilità che possano avvenire anche fatti incresciosi, sportivamente parlando, come quelli che abbiamo visto allo Stadio Maradona. Ma la cosa più triste è che nessuno possa meravigliarsi di ciò.


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