Ormai forse in molti li sanno anche a memoria i precedenti: dalla famosa cessione di Zidane con cui la Juve si assicurò Nedved, Buffon e Thuram a uno dei reinvestimenti più celebri degli ultimi anni in Serie A, tale anche perché i risultati portarono poi in dote al Napoli successi, appeal e anche trofei. Parliamo del 2013, quando i partenopei cedettero dopo tre stagioni Edinson Cavani, bomber stellare e reduce da un centinaio di gol in tre campionati. Su di lui si avventò il Psg che lo prese per 67 milioni, la cifra che si vociferava inizialmente per Vlahovic, prima dell'aggiornamento finale che porterà quasi 80 milioni invece nelle casse viola.

Da quella cessione, nella stessa estate il Napoli acquistò Higuain come sostituto dell'uruguaiano e insieme a lui anche i vari Albiol, Mertens e Callejon, oltre al 22enne Duvan Zapata, come scommessa a completare il reparto. Come sono andate le cose sul campo poi lo sappiamo bene: 2 Coppe Italia e 1 Supercoppa, l'Europa tutti gli anni e il gioco spettacolare costruito da Sarri.

Per altro la stessa dinamica si ripetè 3 anni dopo, quando Higuain migrò verso Torino e il Napoli reinvestì i 90 milioni su Milik, Zielinski, Diawara, Rog e Maksimovic: in questo caso con meno fortuna ma più che altro per la rottura del crociato di Milik, che aveva avuto un impatto simile ai due predecessori. E' un po' quanto cercherà di fare la Fiorentina, che per massimizzare l'incasso e la libertà da vincoli ha 'sacrificato' la stagione attuale, auspicando in un'evoluzione simile a quella del club di De Laurentiis.


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