Un punto nelle ultime tre gare e una stagione che ormai tutti si augurano possa finire il prima possibile per poi puntare alla prossima con maggiore fiducia. L’ennesima annata di transizione, con un allenatore che non sente più la fiducia e che sa già che non verrà confermato sulla panchina viola. Il tutto condito con alcuni giocatori involuti, svogliati, forse fuori dal progetto tecnico futuro. Un mix che ha generato una classifica che non spaventa soltanto perché quelle dietro fanno di tutto per non scappare dalla zona retrocessione. La Fiorentina vista col Sassuolo, però, preoccupa eccome. Il suo allenatore è apparso confuso, demotivato. Come evidenzia La Repubblica, da tempo ormai ha capito che quando si chiuderà questo strano campionato, dovrà fare le valigie e salutare tutti. Tanto che nelle ultime ore ha ripreso quota, con decisione, il nome di Spalletti come sostituto. Iachini era stato chiamato a fine 2019, dopo l’esonero di Montella. Grinta, carattere, squadra che a suo modo di dire non doveva pensare soltanto a difendersi ma anche a offendere, creare, sorprendere. Tre vittorie in dodici gare, alcuni pareggi che fanno riflettere ( Bologna, Genoa, Brescia) e l’unica vittoria al Franchi grazie a capitan Pezzella che a pochi minuti dal fischio finale decise la sfida con la non proprio irresistibile Spal. Iachini ha le sue colpe ma certo non è il solo in difficoltà in questo momento. A gennaio sono stati fatti alcuni colpi in prospettiva: Amrabat e Kouamè su tutti. Altri che hanno faticato a inserirsi o che ancora non sono centrali come la dirigenza sperava: Igor, Agudelo, Cutrone. Investimenti pesanti, che stridono con la situazione di classifica attuale.


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