Ci sono dei giochi che richiedono delle abilità speciali e che esulano dalla semplice fortuna, uno di questi è il poker soprattutto nella variante Texas hold ‘em. C’è chi lo definisce uno “sport della mente” e chi, come la Corte di giustizia di Rio de Janeiro, nel 2019 ha stabilito ufficialmente che: il poker è “un gioco di abilità e di sport mentale”.

In mancanza di definizioni unitarie, può essere utile vedere se il comportamento di chi fa il giocatore professionista di poker si avvicina a quella di altri sportivi. Ma cosa hanno in comune gli sportivi tradizionali con i giocatori di poker?

Essere un giocatore professionista di poker comporta l’obbligo di condurre una vita salutare: sia per restare al tavolo ore e ore, sempre concentrati e lucidi, che per sopportare le lunghe trasferte da un luogo all’altro del pianeta. Ci sono allenamenti, mentali e fisici, che si devono condurre con un’attenzione particolare nei confronti di tutti i risvolti matematici e psicologici inerenti a una partita di poker.



Molti giocatori professionisti, mentre sono al tavolo, cercano di realizzare i cosiddetti “movimenti isometrici”, cioè contrarre o allungare i propri muscoli senza muovere il resto del proprio corpo. Come? Semplice: un muscolo si muove, contro una superficie fissa, alternando allungamenti, piegamenti, contrazioni. La superficie più comoda è, ovviamente, la sedia su cui si è seduti. Il più classico degli esercizi è quello di afferrare, con le mani, la parte delle gambe vicina alla seduta, e tirare verso l’alto.

Un’altra serie di esercizi da pokerista riguarda, invece, il controllo della respirazione, fondamentale anche per mantenere alta la concentrazione, senza perdere di vista nemmeno per un secondo i movimenti dei propri avversari. La stessa cosa può valere anche per chi gioca online con l’ulteriore vantaggio di potersi sbizzarrire con gli esercizi, senza per questo dover rischiare occhiatacce dai compagni di tavolo.

Abbiamo detto, fino a ora, di come i giocatori di poker, soprattutto a grandi livelli, si sottopongano ad allenamenti e utilizzino tecniche di stretching come i campioni di altri sport. Meno noto, invece, il fatto che proprio dei calciatori si siano da tempo appassionati al mondo del poker stesso, oltre che ai videogame in particolare di calcio.

Sono tanti infatti gli sportivi che si sono avvicinati al mondo del poker, soprattutto calciatori. Uno che è stato molto popolare è Luis Suarez, che nel 2014 è diventato brand ambassador per poker online 888, fino al celebre morso a Chiellini che lo ha reso abbastanza antipatico.

Un altro grande appassionato, e pure con buoni risultati, è l’attaccante della Nazionale tedesca Max Kruse, attualmente in forze al Fenerbahce in Turchia. Lasciata la Germania, dove ha fatto parlare di sé soprattutto per le stagioni disputate da cannoniere, prima al Werder Brema e poi al Borussia Mönchengladbach, Kruse ha portato all’estero la propria passione che lo ha visto sfiorare, in più di un’occasione, il mitico braccialetto d’oro che caratterizza in tutto il mondo i vincitori delle WSOP, ossia le World Series Of Poker. Dopo numerose esperienze vincenti ai tavoli del Rio Casino, in quel di Las Vegas, l’attaccante tedesco ha ottenuto un terzo posto mondiale nel 2014 e una quarta piazza nel 2017 nella specialità No Limit 2-7 Draw Lowball. Una variante del classico poker “all’italiana“ dove la mano vincente ce l’ha chi ottiene il punto più basso dopo tre giri di cambio carte.

Ci sono anche grandi nomi del calcio mondiale che, al tavolo da gioco, se la cavano davvero niente male. Uno dei casi più noti è quello di Neymar, stella brasiliana oggi in forza al Paris Saint Germain. Appassionato di Texas hold ‘em da diversi anni, da molti è visto come il prototipo del giocatore di poker professionista: concentrato, deciso e letale.

A dirlo un grande amico del calciatore verdeoro, il giocatore professionista di poker André Akkari, che in più di un’occasione si è lasciato andare a commenti molto positivi sul Neymar pokerista: “Mi dice spesso che, una volta lasciato il calcio giocato, il suo sogno sarebbe diventare un professionista del poker. Già oggi mi chiede consigli sulle mani che ha giocato, anche nelle semplici gare casalinghe con gli amici. È davvero un giocatore intelligente ed è motivato a imparare il poker nel migliore dei modi possibili. Non si accontenta mai”.

Anche grazie alle dritte di Akkari, di recente Neymar è riuscito a piazzarsi tra i premiati all’interno di un torneo organizzato nell’ambito delle Brazilian Series of Poker, in cui partecipavano ben trecento giocatori da tutto il Brasile. Neymar è riuscito ad arrivare al tavolo finale, pur senza vincerlo, ma giocandosi fino all’ultimo il montepremi, pari a 80mila Real brasiliani, equivalenti a poco più di 15mila euro.



Ci sono poi altri giocatori, di oggi e di ieri, che a poker ci sanno davvero fare: dal calciatore del Barcellona Gerard Piquè che, secondo i calcoli effettuati da Hendon Mob, ai tavoli ha raccolto la bellezza di 668 mila dollari (con un secondo posto all’EPT di Catalunya), all’ex calciatore della Roma e del Liverpool John Arne Riise, che nel 2018 è arrivato al secondo posto assoluto nel JP Masters di Dublino, battuto solo da un giocatore di grande calibro come Bjorn Geissert.

A guardarla così pare proprio che calcio e poker vadano a braccetto, sia nel mondo reale che in quello virtuale. Anche per questo sono rimasti davvero in pochi, al giorno d’oggi, a considerare il poker un semplice gioco di fortuna. Dietro c’è molto di più, a partire da quello che muove anche ogni singolo appassionato di calcio: la passione!

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