Cesare Prandelli come traghettatore, come salvatore della patria, osannato dalla tifoseria viola. La Fiorentina ha creduto in lui per il dopo Iachini, ma c'è chi ha già puntato il dito verso l'allenatore di Orzinuovi. La vittoria in Coppa Italia contro l'Udinese l'unico sorriso che fin qui ha regalato a Firenze nella sua panchina 2.0. Domenica c'è l'Atalanta, squadra ostica che da anni ormai si è imposta nel nostro campionato, ma per Prandelli questa è di fatto la prima settimana in cui ha potuto lavorare completamente con la squadra.

L'esordio col Benevento dopo la sosta delle Nazionali, che ha privato il tecnico viola di tanti titolari impegnati in giro per il mondo, poi Il Milan a San Siro, ma nel mezzo la trasferta di Coppa Italia, che ha spezzato in due il lavoro settimanale d'allenamento, oltre al grande dispendio d'energie fisiche e mentali che ha comportato una gara vinta solo nei tempi supplementari. Infine la settimana del Genoa, la prima occasione potenziale in cui Prandelli avrebbe potuto lavorare con più serenità con i suoi. Così non è stato, perchè anche in quel caso la sorte si è messa di traverso tra l'ex CT e la Fiorentina. Tampone positivo al Covid che gli ha impedito di seguire la squadra da vicino. Poi la negatività e la brutta partita contro il Grifone. Da martedì però ecco che la Fiorentina ha avuto finalmente il tempo di preparare la partita di Bergamo nel corso di un'intera settimana, sotto gli occhi attenti di Prandelli. Vedremo se il lavoro fatto in campo porterà i suoi frutti, magari mutando una Fiorentina che ha bisogno di un brusco cambiamento.

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