A Firenze è tornata in voga la parola “sognare”, ora più che mai lecita. La Fiorentina sta facendo un percorso meraviglioso ed è in piena lotta per l’Europa, qualunque essa sia, senza considerare che è ancora in corsa in Coppa Italia. L’istinto, per un attimo, porta a riavvolgere il nastro e a ripensare ai tempi nefasti (ma più vicini di quanto sembri) di quando gli unici discorsi di classifica riguardavano la salvezza. Per capire quanto Italiano stia facendo bene e abbia dato fin da subito un contributo fondamentale, anche nei risultati, bastano i dati attuali. In ogni caso, un confronto con la scorsa stagione fa capire ancora meglio l’enorme distacco fra le due situazioni.

Stagione 2020/21, 33^ giornata di campionato. La Fiorentina galleggia a 34 punti dopo aver disputato una delle gare più accettabili della stagione (il ritorno contro la Juventus terminato in parità). Ciò che fa impressione è che la Serie B dista soltanto tre lunghezze: la diciottesima posizione è occupata dal Cagliari, con 31 punti. Per la Viola soltanto 8 vittorie in 33 partite, con 42 gol fatti e ben 54 subiti. Spaventa la media punti, che si aggira su 1.03 a partita.

Stagione 2021/22, 33^ giornata di campionato. La Fiorentina, con una partita in meno, occupa stabilmente le zone europee con 56 punti, dopo aver ottenuto la terza vittoria consecutiva contro il Venezia. E chi la sente più la Serie B, ormai la Viola è salva aritmeticamente già da un pezzo. I nuovi discorsi hanno come tema principale la parola Europa, che sia Conference League, Europa League o addirittura Champions, per i più coraggiosi. Delle 32 partite giocate ne sono state vinte più della metà, 17, con 53 gol fatti, 40 subiti e una media punti di 1.75 a match.

Altre due pillole statistiche in aggiunta. Sotto la guida di Italiano, la Fiorentina ha vissuto ben due strisce di sei partite senza sconfitta, oltre ad aver conseguito quattro vittorie consecutive tra novembre e dicembre e tre successi di fila in ben tre occasioni (a inizio campionato, a febbraio e le ultime tre partite). La scorsa stagione, era tutta un'altra musica: una serie di otto partite in campionato senza vittoria e al massimo cinque match consecutivi senza sconfitta (ma con un solo successo e quattro pareggi).

In un anno, ventitré punti e otto posizioni (dalla quattordicesima alla sesta) di differenza. Tutto guadagnato. Sarebbero bastate le statistiche di questa stagione per elogiare il lavoro del mister e della squadra, ma messa su questo piano, la faccenda si fa quasi inquietante. Un cambiamento radicale in tempo brevissimo, che probabilmente nessuno si aspettava, almeno in così poco tempo. E invece è una Fiorentina che cresce a vista d’occhio e che usa i freni meno del previsto. Buon per noi tifosi, che ci godiamo lo spettacolo.

 

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