"La scelta di Iachini indica un’altra direzione. Forse ha influito la vicenda STADIO: adesso anche il resto può essere meno fast, fast, fast?"

Attraverso un editoriale su La Repubblica, il giornalsita Giuseppe Calabrese ha analizzato così la conferma di Beppe Iachini sulla panchina viola: "Commisso aveva detto che se avesse chiuso bene la stagione lo avrebbe confermato, e così ha fatto. Rocco è un uomo di parola. E poi è una scelta che ha una sua logica. In una stagione strana come questa, in cui tutto è accelerato e non c’è tempo per programmare, affidarsi a un allenatore straniero (Marcelino?), che non conosce il calcio italiano, sarebbe stato un azzardo. Meglio un tecnico che allena già in Italia. Scelta di continuità. E, forse, anche una presa di coscienza da parte di Commisso. Solo un anno fa il padrone della Fiorentina dichiarava guerra alla Juve, toglieva Chiesa dal mercato ed era pronto a fare la rivoluzione. Voleva puntare in alto, riportare subito la Fiorentina in Europa. Ha urlato forte per ogni torto subito (salvo poi subirne ancora), ha fatto la guerra agli arbitri, ha cercato di farsi spazio. Oggi, però, la scelta di Iachini indica un’altra direzione. Meno irruenta, più controllata. Un progetto che ha bisogno di tempo per crescere, senza ritorni immediati, almeno nelle previsioni, mentre tutta la città si aspetta un salto di qualità immediato. Forse in tutto questo ha influito anche la vicenda dello stadio, chissà. Commisso, come i Della Valle, ha sempre detto che senza un impianto di proprietà la Fiorentina non potrà mai colmare il gap con chi le sta davanti, e visto che i tempi per lo stadio si allungano, anche il resto può essere meno fast, fast, fast".