Lungi da noi trarre già conclusioni perentorie su un mercato che ha davanti a sé ancora una settimana, da tradizione quella più calda e scoppiettante, ma, dati alla mano, la strategia che ha messo in piedi la Fiorentina per far fronte alle ultranote esigenze di completamento rosa è quella dell'attesa. Un'attesa strenua, concentrata su una ridda di nomi che corrispondano perfettamente con l'identikit cercato, non solo dal punto di vista tecnico: si cercano calciatori pronti subito, che conoscano la Serie A ma che soprattutto possano tornare utili anche nella prossima stagione. Non semplice, da un lato, andare a comprare in questa fase dell'anno, neanche impossibile, dall'altro, farlo dopo mesi di lavoro su lacune ben conosciute. E' pur vero che Pradè sta continuando la sua "rincorsa" dopo l'arrivo in pieno giugno della nuova proprietà, che aveva obbligato ad un mercato estivo in fretta e furia e ad una conseguente sessione invernale ancora un po' affannosa.

Tuttavia, per quel che di certo si sa, il ds viola sta portando avanti ad oltranza diverse questioni, Duncan su tutti, nell'attesa appunto che le pretese dei club (il Sassuolo) si abbassino: a 7 giorni dalla fine del mercato però, la Fiorentina resta con un bel vuoto a centrocampo e con un Badelj (oggi alternativa) che ha lasciato più di qualche perplessità. Giusto non buttare via i soldi, giusto anche però non mettersi nelle condizioni di doverlo fare (o di dover attendere così a lungo): le toppe messe nel recente passato per far fronte a prezzi che invece non si abbassavano sono state decisamente deludenti. Basti pensare a Ghezzal, di fatto trasparente nella stagione viola, e giunto in extremis perché forse per De Paul non ci si era voluti spingere troppo oltre. Con il risultato che oltre a non disporre dell'argentino, la Fiorentina è rimasta di fatto con una risorsa in meno...


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