La vicenda stadio si arricchisce di un altro capitolo. Commisso vuol capire fino a dove si può spingere. Le associazioni lanciano un appello per salvare il Franchi

La vicenda nuovo stadio della Fiorentina si arricchisce dunque di un altro capitolo. Giusto ieri, come vi abbiamo già raccontato, è partita una lettera da Firenze da parte del Comune e della stessa Fiorentina, indirizzata al Mibact che aveva come oggetto l'Artemio Franchi e la richiesta su quello che si può fare e non fare per ridare nuova vita all'impianto e alla zona.
C'è una verità di fondo che però è innegabile: l'attuale casa della squadra viola ha bisogno a prescindere di lavori di manutenzione importanti. Le problematiche, si legge su La Repubblica, d’altra parte sono molteplici, a partire dalla vulnerabilità sismica. Tre settori su quattro dello stadio sono estremamente vulnerabili a un eventuale terremoto, le due Curve e la Maratona, i cui valori di resistenza sono al di sotto delle norme vigenti. Inoltre ci sono criticità statiche, vale a dire la capacità di resistenza dello stadio quando è pieno. Poi ci sono altri problemi come il processo di degrado a cui il Franchi è sottoposto da anni, la corrosione e le infiltrazioni di acqua che si trovano un po’ ovunque.
Tutto questo mentre l’Associazione Pier Luigi Nervi Project e da Do.Co.Mo.Mo. Italia lanciano il loro appello per salvare lo stadio Franchi dalla possibile distruzione.
Adesso il presidente della Fiorentina Rocco Commisso vuole capire veramente fino a che punto può spingersi con i lavori di ristrutturazione, prima di passare alla realizzazione di un progetto concreto e realizzato fino ai minimi dettagli. La palla passa nelle mani del ministero che dovrà dare la propria risposta. Arrivata quella, l’architetto Casamonti dirà a Commisso cosa si possa realmente fare o meno, quanto ci si possa spingere sui lavori. E contestualmente il numero uno gigliato deciderà se puntare sul rifacimento del Franchi, oppure sull'opzione Campi Bisenzio.
C'è una verità di fondo che però è innegabile: l'attuale casa della squadra viola ha bisogno a prescindere di lavori di manutenzione importanti. Le problematiche, si legge su La Repubblica, d’altra parte sono molteplici, a partire dalla vulnerabilità sismica. Tre settori su quattro dello stadio sono estremamente vulnerabili a un eventuale terremoto, le due Curve e la Maratona, i cui valori di resistenza sono al di sotto delle norme vigenti. Inoltre ci sono criticità statiche, vale a dire la capacità di resistenza dello stadio quando è pieno. Poi ci sono altri problemi come il processo di degrado a cui il Franchi è sottoposto da anni, la corrosione e le infiltrazioni di acqua che si trovano un po’ ovunque.
Tutto questo mentre l’Associazione Pier Luigi Nervi Project e da Do.Co.Mo.Mo. Italia lanciano il loro appello per salvare lo stadio Franchi dalla possibile distruzione.
Adesso il presidente della Fiorentina Rocco Commisso vuole capire veramente fino a che punto può spingersi con i lavori di ristrutturazione, prima di passare alla realizzazione di un progetto concreto e realizzato fino ai minimi dettagli. La palla passa nelle mani del ministero che dovrà dare la propria risposta. Arrivata quella, l’architetto Casamonti dirà a Commisso cosa si possa realmente fare o meno, quanto ci si possa spingere sui lavori. E contestualmente il numero uno gigliato deciderà se puntare sul rifacimento del Franchi, oppure sull'opzione Campi Bisenzio.
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