TERRACCIANO: 5,5 Più che raccogliere quattro palloni in rete non può fare. Anzi, salva su Candreva su una botta ravvicinata, naturalmente senza che nessun compagno si fosse degnato o preoccupato di infastidire il tiro.

VENUTI: 4,5 Dove l’avevamo visto Sabiri? Tra i candidati al Pallone d’Oro forse…? No, forse era Ascoli Piceno. Fatto sta che il difensore viola viene messo in mezzo di continuo dall’ispirato marocchino. Sul raddoppio di Quagliarella è una delle tante belle statuine del triste presepe viola. 74’ Terzic: s.v.

MILENKOVIC: 4 La sua gara è sintetizzata dal gol del 2-0, quando Quagliarella scatta vicino a lui e lui… lo lascia passare. Il 39enne Quagliarella, il 25enne Milenkovic. Non c’è altro da aggiungere.

IGOR: 5 Partecipa all’imbarcata, dà un colpo alla testa di Vieira e sanguina lui. Non fa errori macroscopici ma fa la bella statuina anche lui sul terzo e quarto gol.

BIRAGHI: 4 Uno pensa che, da capitano, si carichi sulle spalle la responsabilità di trascinare i compagni. Inizia la partita e scivola, poi se la tocca sull’altro piede sul fondo, quindi scivola ancora e poi osserva Ferrari insaccare di petto. Ah e poi scivola, ‘possibile’ che oltre all’approccio abbia sbagliato tacchetti.

TORREIRA: 4,5 Prende subito un giallo, scivolando malamente sull’avversario. Poi balbetta calcio, è sempre in ritardo, invisibile, irriconoscibile. 74’ Saponara: s.v.

DUNCAN: 4 Il suo piano è duplice: mediamente serve un giocatore della Samp, quando il piano A fallisce parte un missile che il compagno di turno non riesce mai a gestire. Rincorre in affanno, non interdice, non contrasta. E’ semplicemente avvilente. 46’ Maleh: 5,5 sgambetta in una partita neanche così fisica o intensa, non aggiunge niente, calciatore che purtroppo di segnali ne dà solo saltuariamente.

BONAVENTURA: 5 Tra quelli in maglia rossa, sembra l’unico giocatore di calcio in campo. E dire che il suo ce lo mette, sbagliando un gol a porta spalancata nel primo tempo. Ma quantomeno dà l’idea di conoscere il gioco del calcio e i suoi scopi. Mica poco nella giornata di oggi.

IKONE’: 4,5 Perde clamorosamente il confronto diretto con Sabiri, solo che uno giocava in B fino a gennaio e lui in Champions League. Un tiro al volo ciccato nel primo tempo, dove in pratica si marca da solo. Caro Jonathan, se tu provassi non diciamo a saltare ma almeno a puntare l’uomo sarebbe cosa gradita. 66’ Callejon: 5 Entra e liscia un pallone, ha l’agonismo di un turista in vacanza a Capri. Prima si giunge alla fine del contratto e meglio è.

GONZALEZ: 5 Sbaglia tacchetti come molti compagni e spreca così la prima mezza occasione della gara. Inesistente nella ripresa, come tutti i compagni. Poi segna su rigore il gol più inutile della sua carriera.

CABRAL: 4 Ad ogni passo che fa, commette fallo. Di tirare non se ne parla, ora neanche più di tenere qualche pallone. Sembrerà opportunista sottolineare il gap con chi c’era prima in giornate come oggi ma il paragone è impietoso e il vuoto cosmico in quella posizione, imbarazzante. 66’ Piatek: 5 Minuti giocati: 24+5 di recupero, palloni toccati: forse 1. Basta e avanza.

ITALIANO: 4 Con quella di oggi, fanno quattro imbarcate stagionali, le altre a Torino, Udinese e Lazio in casa. Così diventa troppo. Non parliamo neanche delle scelte, su cui c’era anche poco da scegliere: la Fiorentina aveva il secondo match point contro una squadra già salva, ne esce con 8 gol subiti e 0 punti. Una squadra senza vita, senza storia, senza palle: inspiegabile e la mancanza di spiegazioni è forse la cosa più grave.

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