Dopo averla incrociata da avversario, Adrian Mutu, tecnico del Rapid Bucarest ha parlato anche del suo legame ancora saldo con la Fiorentina e del suo sogno viola:

"Onestamente non fa un gran piacere trovarla nel senso che mi piacerebbe essere con la Fiorentina, non affrontarla da avversario. Mi ha fatto effetto, mi è piaciuto aver rivisto Italiano, ho conosciuto la dirigenza, Pradè lo conoscevo già. E’ stata una bella emozione, anche senza volere tornano in mente tutti i ricordi vissuti a Firenze. Spero che riportino la Fiorentina dove tutta la nostra tifoseria, tra le prime quattro.

Ho fatto quasi 70 gol nella Fiorentina, una gran parte me li ricordo. Stasera ho visto, rispetto al Dortmund che anche se con noi era un po’ più forte, la Fiorentina era molto aggressiva, con tanta voglia di far bene. Per noi è stato un onore, un bell’allenamento, avessimo avuto tutti i giocatori a disposizione avremmo creato un po’ più di difficoltà. Ho fatto un regalo anche ad alcuni giovani nel farli giocare contro la Fiorentina, hanno annusato un po’ il gran calcio, il ritmo, l’intensità.

Ritorno a Firenze? E’ il mio sogno nel cassetto ovviamente. Parlando prima con il direttore, ovviamente mi piacerebbe. Ma ora c’è Italiano che sta facendo molto bene, op devo fare risultati con la squadra che alleno. Ho accettato di fare questo torneo perché c’era la Fiorentina di mezzo, noi mercoledì abbiamo un derby importante per cui ci avrei pensato bene prima di farlo.

Italiano? Mi piacerebbe trovarci da avversari sul campo, è stato bello rivederlo nel giorno del suo compleanno. Gli ho fatto l’in bocca al lupo, se non aveva capito già, ora sa bene cosa e quanto significhi la Fiorentina per me. Deve far bene, ha questo obbligo, ha le capacità per farlo.

Ci sentiamo spesso a telefono, per me è stato un esempio come uomo prima che come allenatore. Ho cambiato tanto del mio atteggiamento come persona, trasmettere fiducia come persona è tra le cose più importanti che puoi fare quando alleni. La cosa più importante è che nei momenti difficili delle partite, devo trovare delle soluzioni ai problemi che ci si presentano di fronte. E’ facile criticare, soprattutto i giocatori, e per noi allenatori il compito è trovare soluzioni. E’ uno dei consigli più importanti che mi porto dietro. Per me dopo la Nazionale è importante allenare un club come il Rapid, anche qui c’è grande pressione, un po’ come Firenze quando si infiamma".


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