Continua la rubrica di Fiorentinanews.com dedicata all’analisi della fase difensiva della Fiorentina, con un’attenzione particolare agli eventuali gol subiti dalla squadra di Cesare Prandelli.

Contro un Verona praticamente privo di attaccanti veri, la retroguardia viola non corre particolari rischi e concede davvero poche occasioni agli avversari. Sulla più nitida di queste è bravissimo Dragowski a fermare Lazovic che gli si era presentato davanti tutto solo. Il polacco, incolpevole sul rigore, è in generale molto sicuro: da sottolineare nella ripresa diverse uscite importanti, sia alte che basse.

Davanti al portiere si rivede una linea a tre di "iachiniana" memoria composta da Pezzella, Milenkovic e Igor. Tutti e tre gli interpreti si dimostrano all'altezza, intervenendo quando necessario ed evitando svarioni. In particolare si mette in mostra Igor, autore di una prova davvero di grande solidità. Da segnalare inoltre che una delle più grandi occasioni create dalla Fiorentina porta la firma di Pezzella e Milenkovic, con il primo che fa la sponda e il secondo che di testa manca la porta da pochi passi.

Passiamo alle fasce dove in avvio troviamo Venuti e Barreca. Come al solito timido il primo, che trova raramente la via del cross e quando gli capita un pallone da calciare in porta lo spara in curva. Sfortunato invece il secondo, visto che Forneau lo punisce per un fallo in area francamente inesistente. Il ragazzo deve comunque migliorare in fase di spinta soprattutto quando deve crossare, come testimoniano i calci d'angolo che puntualmente non superano il mezzo metro di altezza.

Chiudiamo la nostra analisi con gli ingressi dalla panchina. A mezz'ora dalla fine Prandelli cambia entrambi gli esterni e butta dentro Biraghi e Lirola. Il primo non riesce ad entrare in partita, qualche traversone dai suoi piedi arriva ma si perde nel dimenticatoio dal momento che non viene mai raccolto da nessuno all'interno dell'area. Ennesima prova insufficiente invece per Lirola, che nel tempo a disposizione dovrebbe spaccare il mondo e invece incappa in un errore dopo l'altro come quando vanifica un bel colpo di tacco di Callejon spedendo il pallone direttamente sul fondo.


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